Angela Celentano vista in Turchia | Si riaprono le indagini dopo 27 anni dalla scomparsa

Uno dei misteri più fitti della cronaca italiana e mai risolto è quello di Angela Celentano. Dopo quasi trent’anni dalla scomparsa della bambina una novità nelle indagini. Si riapre il caso: la ragazza vista in Turchia

Angela Celentano è scomparsa il 10 agosto del 1996. Aveva 3 anni quando in gita con i genitori sul monte Faito improvvisamente si perdono le sue tracce. Da allora sono trascorsi quasi tre decenni tra piste seguite e lasciate, indagini a vuoto e avvistamenti in giro per il mondo che non hanno portato al ritrovamento della bimba.

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Angela Celentano, vista in Turchia: si riapre il caso dopo quasi 30 anni (Ansa)

Quel giorno di 27 anni, quando la piccola Angela è sparita nel nulla, si trovava insieme ai genitori Catello e Maria e alle altre due sorelle, Rossana e Naomi. Insieme a loro anche altre famiglie della stessa comunità evangelica. Nessuno, all’epoca dei fatti, ha visto nulla. Ora, a distanza di quasi trent’anni, Angela è stata vista in Turchia.

Immediata la richiesta della gip di Napoli Federica Colucci di continuare a indagare sull’ipotesi che la bambina sarebbe stata rapita e oggi vivrebbe sull’isoletta di Buyukada in Turchia. Si riapre così il caso sul giallo della scomparsa seguendo la “pista turca” nata dalla testimonianza della signora Vincenza Trentinella.

Giallo Angela Celentano: riaperte le indagini sulla scomparsa | Si segue la “pista turca”

L’ultima pista seguita dagli inquirenti nasce dalla testimonianza raccolta da Vincenza Trentinella secondo la quale un prete le avrebbe rivelato la confidenza ricevuta da una donna durante una confessione. La donna con la famiglia Celentano non aveva nessun tipo di legame né parentale né amicale. Come riporta il Corriere della Sera, Trentinella racconta:

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Angela Celentano vista in Turchia: si riaprono le indagini dopo 27 anni dalla scomparsa (Ansa)

Mi disse: non posso tenermi questo peso sulla coscienza. E così dopo la sua morte decisi di andare in Turchia a verificare il suo racconto. Aveva detto la verità. Ovvero, Angela sarebbe stata rapita e vivrebbe su un piccolissimo isolotto turco che si chiama Buyukada, con un uomo che crede sia suo padre, che io ho incontrato in uno studio veterinario e che ha una cicatrice sul collo”. La testimonianza della donna è stata messa a verbale insieme alla fotografia di una ragazza che dovrebbe presumibilmente essere Angela Celentano.  Sulla base della nuova testimonianza raccolta, la giudice Colucci decide dunque di negare l’archiviazione del caso sulla base di troppi “elementi di dubbio che permangono”.
I dubbi riguardano soprattutto l’uomo sospettato di essere il finto padre di Angela.

Nel racconto di Vincenza Trentinella spunta anche il suo nome, Fahfi Bey. La donna lo aveva trovato in uno studio veterinario dove si era arrivata fingendosi una turista interessata all’acquisto di un gattino. Così l’uomo le aveva lasciato il bigliettino da visita e il numero. Quando la magistratura italiana chiede ai colleghi in Turchia di interrogarlo, però accade che l’uomo che risponde al numero di telefono non è Fahfi Bey ma Fahri Dal, il veterinario che molto probabilmente conosce Bey e gli lascia utilizzare lo studio. Fahri Dal ovviamente non ha mai conosciuto la signora Vincenza ma nella nota di fine rogatoria il nome scritto dagli inquirenti è Fahfi Bey. Secondo la Gip questo vuol dire che un soggetto con questo nome esiste e che questa circostanza deve essere approfondita.

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