L’aumento dei prezzi dei carburanti è un problema che preoccupa i cittadini italiani: qual è la novità annunciata e perché i gestori storcono il naso sul caro benzina diesel e benzina.
Il caro diesel e benzina è uno dei problemi emersi in particolare dopo il 31 dicembre 2022. Con l’arrivo del nuovo anno, infatti, cancellato lo stop sul rinnovo del blocco delle accise.
La questione è tornata nuovamente al centro dell’attenzione e adesso quanto emerso dopo il Consiglio dei ministri apre nuovi scenari e polemiche. Messo a punti un decreto legge apposito che annuncia novità importanti e che i cittadini vorranno conoscere in tutte le sue sfaccettature.
Il Cdm di martedì 10 gennaio 2023 ha dato spazio ad un decreto legge apposito che punta alla trasparenza del mercato sui carburanti, con tanto di vantaggi per i consumatori. Si tratta di una scelta che punta al monitoraggio dei prezzo con cadenza giornaliera e non più settimanale.
L’ipotesi sul fronte delle autostrade è il riconoscimento di una percentuale più alta ai distributori, ma soltanto se fissa e non quindi non più variabile. La nuova decisione sul listo dei prezzi dei carburanti arriva in un momento di costanti aumenti.
L’accordo sulla trasparenza prevede l’obbligo per i gestori di esporre i cartelli che mostrano il prezzo medio nazionale e quello di vendita. In caso contrario, invece, le pene vanno dalle sanzioni fino alla sospensione delle attività. Per quel che riguarda i fornitori autostradali, invece, il tetto massimo sarà oggetto di una norma ad hoc.
La decisione di obbligare l’esposizione del prezzo arriva dopo le denunce del Codacons che monitora il prezzo dei listini, con tanto di annuncio sugli aumenti. Il decreto legge approvato nel Consiglio dei ministri prevede per gli esercenti che il prezzo di vendita del carburante non sia superiore rispetto alla percentuale di prezzo medio stabilito quotidianamente.
In ogni caso, comunque, la Guardia di Finanza continuerà ad effettuare maggiori controlli. Non esclusa l’ipotesi di una Commissione di allerta rapida sui prezzi che potrebbe nascere all’interno dell’Antitrust. Stabilito quindi un tetto al prezzo dei carburanti in autostrada e conseguenti sanzioni per i distributori che non si atterranno alle regole.
Approvata durante il Cdm il decreto che approva per il trimestre d’inizio 2023 sul fronte dei buoni benzina del valore massimo di 200 euro per ogni lavoratore dipendente. Fatto che gli aumenti sarebbero arrivati dopo il blocco sulle importazioni dei prodotti, provenienti dalla Russia,annunciati dal prossimo 5 febbraio.
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