Quando si dice “viva la sincerità!” . Parcheggiatore abusivo ammette di percepire il Reddito di Cittadinanza e di lavorare in nero, guadagnando molto di più. L’accaduto genere una ridda di polemiche social.
Nuova tegola sul discusso provvedimento del Reddito di Cittadinanza, che il Governo Meloni ha messo al centro del mirino. Un parcheggiatore abusivo rifiuta un lavoro di 1.500 euro preferendo percepire il trattamento economico statale e lavorare in nero.
“Con reddito di Cittadinanza e l’attività a nero guadagno di più”, ha detto l’uomo. La sua ammissione ha creato il caos e incendiato il dibattito pubblico.
A innescare il pandemonio social è un video pubblicato dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, in cui due finti imprenditori offrono un lavoro regolare a un lavoratore a nero. La goccia che ha fa traboccare il vaso è tutta nella risposta dell’uomo: “Non mi conviene”. Al di là della buona fede o meno del filmato, certo non si può negare che quanto raccontato occupi al momento il posto centrale nel dibattito politico odierno. Il Reddito di Cittadinanza è sotto assedio del nuovo Esecutivo, che vuole sostituirlo con altre misure.
“Tanti cittadini ci hanno inviato un video virale che immortala due persone offrire un lavoro onesto ad un parcheggiatore abusivo – commenta Borrelli sul suo profilo – Una paga da 1.500 euro rifiutata per continuare a vivere nell’illegalità e intascare, illecitamente sussidi dello Stato come il Reddito di Cittadinanza o gli assegni familiari”. Ancora l’esponente di sinistra aggiunge: “Non sappiamo se si tratti di qualcosa di totalmente reale o di finzione. Sta di fatto – prosegue – che quanto immortalato nel video è la condizione reale che vivono oggi i parcheggiatori abusivi, che ogni giorno – sottolinea – estorcono decine di migliaia di euro agli automobilisti, incassati a nero e spesso per conto della camorra, e beneficiano pure indebitamente dell’assistenza dello Stato, portando a casa molti più soldi di un onesto lavoratore”.
Borrelli infine promette: “Ci faremo promotori alla Camera di una proposta di legge per consentire alla polizia di poter accedere rapidamente alle pratiche per l’erogazione del reddito di Cittadinanza di questi parassiti e ai conti correnti dei loro familiari”. Stando a quanto scrive il politico: “Bisogna fargli sentire il fiato sul collo, per debellare questa piaga spesso legata alla camorra c’è bisogno di una lotta serrata e di tolleranza zero”. Tantissime e anche di opposto tenore le reazioni su Facebook.
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