Mihajlovic, primo Natale senza Sinisa: la dedica della moglie Arianna scalda il cuore

Sinisa Mihajlovic, il dolore della moglie Arianna nella notte di Natale: la commovente poesia di Henry Scott Holland dedicata al marito. 

Il primo Natale dopo la perdita di una persona cara è sempre il più difficile da affrontare. E’ un momento in cui l’assenza pesa come un macigno e il lutto fa un po’ a pugni con il clima gioioso che quelle giornate di festa portano con sé. Lo sa bene Arianna, e tutta la famiglia Mihjalovic, segnata dal dolore per la perdita di Sinisa, scomparso appena nove giorni fa.

Mihajlovic
Mihajlovic, primo Natale senza Sinisa: la dedica della moglie Arianna scalda il cuore

L’ex calciatore e allenatore serbo è venuto a mancare lo scorso 16 dicembre all’età di 53 anni. Dopo 3 anni di battaglia contro la leucemia mieloide acuta, diagnosticatagli nel 2019. A distanza di pochi giorni dai funerali, la moglie del campione serbo ha voluto dedicare al marito una poesia dello scrittore britannico Henry Scott Holland per alimentare il ricordo di un uomo, padre e marito che ha combattuto fino all’ultimo contro la malattia e, in qualche modo per ricordare, l’ultima promessa: quella di prendersi cura del loro capolavoro. La famiglia che in quasi 30 anni di matrimonio hanno costruito.

Sinisa Mihajlovic, la struggente dedica della moglie Arianna: “La morte non è niente”

Parole di dolore, ma anche di speranza e conforto per chi sta vivendo le festività natalizie in concomitanza con la perdita di una persona cara. Un momento in cui Arianna Rapaccioni ha ricordato il marito e padre dei loro 5 figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dushan e Nicholas, attraverso un testo che sembra quasi ‘coccolare’ il dolore. Versi che confortano quando tutto intorno è buio.

Sinisa Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic, la struggente dedica della moglie Arianna: “La morte non è niente”

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.”

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