Scuola, scatta il divieto contro i cellulari | Cosa dice la circolare del Ministro Valditara

Stop ai cellulari a scuola. Arriva la stretta del governo nelle aule. Nella circolare del Ministro Valditara le direttive sul divieto che fa discutere gli studenti

Passerà alla storia non come la strenna natalizia, ma come la stretta di Natale. E chissà come la prenderanno gli studenti, nativi digitali che senza l’amato cellulare non possono davvero stare.

Scuola, Valditara dice no ai cellulari
Scuola,il ministro Valditara vieta i cellulari a scuola, foto Ansa

Contro la dipendenza e ingerenza da smartphone, è sceso in campo il governo nella figura del ministro Giuseppe Valditara. La decisione, i cui dettagli e motivazioni sono contenuti nella circolare che non mancherà di sollevare polemiche e creare divisioni, è arrivata proprio a ridosso delle tanto agognate vacanze di Natale appunto. Che gli alunni abbiano in questo modo il tempo di fare incetta di vocali, messaggi, social durante le festività per entrare poi in modalità zen con l’inizio del 2023?

Confermato dunque il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, perchè si tratta  di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, come già stabilito dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007. Ma cosa dice esattamente la circolare del MInistro? Ecco alcuni passaggi chiarificatori: “L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare. Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza. L’interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno“.

Cellulari vietati a scuola: la circolare del Ministro

Scuola, lo stop del ministro Valditara ai cellulari
Scuola, lo stop a scuola dei cellulari. La circolare del Ministro, foto Ansa

Sulla “severità” del Ministro Valditara pochi dubbi da che è nato il governo. Già note ai più le sue dichiarazioni, molto discusse, su come lo studente si debba “umiliare” in caso di comportamenti sbagliati a scuola. Ma tornando ai famigerati cellulari, Valditara prosegue nella circolare citando una recente indagine della commissione del Senato sui danni dall’uso smodato da smartphoneUna recente indagine conoscitiva della VII commissione del Senato ha anche evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi. La scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini.

E se uno studente, cosa che potrà accadere di sicuro, non si ricordasse di mettere via il telefono? Lo lasciasse acceso, insomma non rispettasse il divieto introdotto, cosa subirebbe? A quale punizione andrebbe incontro? Anche in questo caso Valditara con la circolare ha prevenuto le risposte “Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi”.

Ministro Valditara, divieti sì sanzioni no

Ma attenzione attenzione: ovviamente per meri scopi didattici e dietro autorizzazione del docente, il telefono cellulare e altri dispositivi elettronici possono essere usati “in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della «cittadinanza digitale”. Non resta che aspettare la ripresa della scuola col nuovo anno. Smaltita la sbornia da dolci e vacanze, bisognerà rigare dritto. Poi si tireranno le somme di una regola, di cui forse si sentiva la necessità da tempo. Buona scuola a tutti.

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