Un 14enne è stato vittima per tre anni di atti di bullismo da parte di 5 minori. Il ragazzo aveva manifestato la volontà del suicidio. Arrestata la banda di bulli. Tra loro due sono indagati anche per il suicidio di Alessandro, il 13enne precipitato dal tetto di casa sua
Una serie di atti di bullismo che si ripetevano ormai da tre anni. La vittima è un adolescente di 14 anni di Gragnagno (provincia di Napoli) che di fronte ai cinque bulli avrebbe anche manifestato la volontà di suicidarsi. Secondo le indagini portate avanti dai carabinieri di Gragnano, i cinque minori coinvolti hanno un’età compresa tra i 15 e 18 anni, quest’ultimo minore all’epoca dei fatti.
La banda di bulli sono stati arrestati e collocati attualmente in comunità. Tra loro risulterebbero anche due giovani già indagati nell’ambito del procedimento penale relativo al suicidio di Alessandro, il 13enne che lo scorso 1° settembre si è tolto la vita gettandosi dal tetto di casa sua.
Gli atti persecutori ai danni del 14enne sarebbero sfociate anche in una violenta aggressione fisica che avrebbe provocato alla vittima lesioni e una diagnosi di 10 giorni. La vittima sarebbe stata costretta anche a cambiare scuola durante l’anno scolastico e, durante il percorso di studi, avrebbe addirittura esternato la volontà di uccidersi.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, iniziate nel settembre scorso, hanno accertato che il 14enne di Gragnano era vittima di atti di bullismo da parte di 5 minorenni da almeno tre anni. I cinque sono ora indagati per istigazione al suicidio.
Dalle indagini sul caso gli inquirenti hanno raccolto anche gravi indizi in merito a un’altra morte, quella di Alessandro, il 13enne suicidatosi gettandosi nel vuoto dal tetto di casa sua. Per il fatto sono indagati due dei cinque adolescenti. Secondo la ricostruzione dei investigatori l’ultima vittima avrebbe subito atti di bullismo sin dalle scuole elementari da parte di un coetaneo, che all’epoca dei fatti era minore di 14 anni e quindi non imputabile oggi.
Ad emettere l’esecuzione odierna ai 5 minorenni sono stati i militari della compagnia Carabinieri di Castellammare di Stabia i quali hanno applicato la misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della Procura presso il Tribunale per i Minorenni. I cinque indagati sono accusati a vario titolo, dei reati di atti persecutori ma anche di una rapina avvenuta lo scorso aprile.
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