Un progetto di ultima generazione per raffreddare gli stadi è stato messo in atto da un ingegnere 52enne nell’ambito dei Mondiali di Qatar 2022. Ecco di cosa si tratta e come l’idea di Saud Ghani potrebbe tornare utile.
L’ elaborato sistema è stato messo in atto in occasione dei Mondiali in Qatar. Gli 8 stadi costruiti sono costati al Paese degli Emiri ben 6,5 miliardi di dollari. La tecnologia utilizzata è infatti stata tra le più avanzate e moderne. Gli impianti sportivi risultano tutti refrigerati e dotati di aria condizionata anche all’aperto.
A quanto filtrato non ci sarebbero preoccupazioni per lo spreco di energia. A svelare alcuni dettagli del sistema sperimentato in Qatar ci ha pensato il New York Times. L’ideatore del progetto è stato un ingegnere meccanico formatosi presso l’Università del Paese del Golfo, dove è professore dal 2009. L’uomo è anche un docente specializzato in aria condizionata.
Il sistema di raffreddamento degli impianti calcistici si basa sull’utilizzo di gigantesche vasche di acqua fredda. Il suo autore è Saud Ghani. “Ora voglio che le persone si sentano a proprio agio. Non voglio che sentano freddo né caldo. E’ un problema di percezione, non solo di temperatura”, ha detto l’ingegnere sudanese. Il 52enne esperto ha una formazione anche europea, avendo conseguito un dottorato in ingegneria meccanica presso l’università britannica di Nottingham. In occasione dei Mondiali ha conosciuto la notorietà grazie al suo ingegnoso metodo di mantenimento della frescura in una delle zone più roventi del pianeta.
Quasi per tutto l’anno in Qatar le temperature sono proibitive. Senza aria condizionata è pressoché impossibile viverci. Figuriamoci giocare al pallone. Il progetto è diventato per Ghani subito lo scopo della sua vita. Così dopo aver spremuto le meningi e messoci tanto impegno, ecco che alla fine ce l’ha fatta! E’ stato lui stesso a svelare come: “Non è diverso dal sistema chiuso di un radiatore per auto”. In altre parole il segreto sta tutto in un enorme serbatoio di acqua. Da sotto i sedili e dalle gradinate degli stadi esce infatti aria fredda invece del refrigerante. Grazie alle prese d’aria diffuse questa viene trattenuta il più possibile. La gente non se ne accorge neppure.
In molti si chiedono se l’idea non possa essere adattata anche per rallentare il surriscaldamento del pianeta e in ottica dei cambiamenti climatici. Non appena terminerà il mondiale l’ingegnere Ghani sarà alle prese con altri progetti e soprattutto con la possibilità di esportare il suo sistema anche in vista delle future competizioni sportive. L’idea potrebbe trovare concretezza anche negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. Dipende tutto dall’esperto e dalla volontà di acquisire le sue conoscenze in tema di raffreddamento degli stadi.
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