Assegno Unico, il provvedimento cambia: la misura, presente nella Legge di Bilancio, subisce una modifica sostanziale. I criteri.
L’Assegno Unico cambia ancora. L’aveva detto il Ministro Roccella. Ci sarebbero state modifiche, all’interno della Legge di Bilancio, e così è stato. L’obiettivo è quello di incentivare gli aiuti alle famiglie. Ci si è resi conto che il provvedimento nella versione precedente era troppo stringente e selettivo, il Ministro – in accordo con la linea Meloni – decide di allargare le maglie e renderlo accessibile a tutti.
Alle famiglie sicuramente, ma soprattutto ai nuclei con 4 figli e più, una possibilità che viene data anche grazie alla non contemplazione dell’ISEE. Il criterio poneva una maggiore selezione che secondo il Governo non avrebbe giovato all’elargizione del bonus. Incentivo che adesso dovrebbe sanare alcune criticità sul piano familiare. Economicamente conta la salvaguardia di tutti, ma è naturale che chi ha figli a carico venga messo su un altro piano: “Ci sono maggiori bisogni”, dice Roccella.
“Quello a cui dobbiamo tendere – spiega il Ministro – è una maggiore diffusione di aiuti a chi ha davvero necessità”. Le parole del Ministro fanno eco e creano anche qualche protesta. Il punto, secondo i sindacati, non sono solo le famiglie ma l’Assegno Unico dovrebbe fare da mastice per costruire il futuro. Un avvenire congiunto che cercherà di evitare strappi.
Non sarà facile, dato che nella Legge di Bilancio i temi dibattuti sono molti e le possibilità sempre meno. Il conto alla rovescia per l’approvazione è cominciato. Nel frattempo l’Assegno Unico è ormai in porto: una base solida per i prossimi mesi. Da gennaio 2023 ci sarà una consapevolezza in più, tutto il resto di conseguenza: gli “appunti di Giorgia Meloni” hanno appena iniziato a concretizzarsi. Tante altre sono ancora le pagine da affrontare.
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