Qatar 2022 come Tokyo 2020, prezzi alle stelle e cibo scadente: la denuncia dei tifosi

Qatar 2022, non si placano le polemiche. Il clima è teso quasi quanto gli inizi, in Medio Oriente scatta il problema cibo: la denuncia.

Qatar 2022, un Mondiale indigesto. È il caso di dirlo non solo per le polemiche scaturite sin dall’inizio della manifestazione: la questione – centralissima – dei diritti umani non passa in secondo piano, ma ci sono anche altri aspetti che fanno discutere. Quello del Medio Oriente doveva essere il Campionato del Mondo dello sfarzo e dell’ostentazione: si sta rivelando il Mondiale del pressappochismo e dell’insofferenza. Non è questione delle prestazioni in campo, Brasile e Argentina rispettano gli standard.

Qatar hot dog
Qatar 2022, gli hot dog diventano un caso (ANSA)

Qualche sorpresa da Marocco e Giappone (che ha onorato la competizione al massimo, con tanto di inchino finale del C.T.), ma l’effetto straniante arriva dalla gestione delle risorse. Dopo la paventata “svolta green” che, secondo gli studiosi, non farebbe altro che aumentare ulteriormente le emissioni di Co2 per la troppa condensazione energetica di risorse fondamentali atte all’utilizzo di desalinizzatori e altri macchinari per la riqualificazione energetica, l’altra promessa non mantenuta riguarda la qualità delle materie prime.

Qatar 2022, altro che biscotto: attenzione agli hot dog

La denuncia arriva dal portale brasiliano Ge.globo che sottolinea un’annosa questione sottovalutata: il cibo dentro e fuori lo stadio. Nei ristoranti e all’interno degli impianti la qualità delle materie prime sarebbe scadente al netto di prezzi esorbitanti. Una situazione che ha fatto balzare dalla sedia i sostenitori brasiliani che scrivono: “Inammissibile pagare un panino 9 euro”.

Qatar cibo
Il cibo al Mondiale non è all’altezza (ANSA)

Il riferimento sarebbe a un chiacchierato hot dog che, con la nota pietanza, non avrebbe niente a che fare. L’aspetto, stando alle foto postate dagli utenti, sarebbe ai limiti del consentito. L’onta del cibo scadente, in alcuni casi addirittura avariato, si ripropone dai tempi di Tokyo 2020. Gli atleti, all’epoca, erano costretti a portarsi il cibo da casa. In Qatar non siamo a questo punto, ma quasi. La fame prevale sulla fama, dentro e fuori dal campo.

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