Pagamenti Pos, Marco Barbieri (Confcommercio) a Free.it | “Tetto minimo oppure azzerare commissioni”

Nella manovra economica 2023 resta l’obbligo dei pagamenti con il Pos solo dai 60 euro in su. Dopo svariate discussioni che da Roma sono arrivate fino a Bruxelles, il nuovo testo è stato bollinato. Il disegno di legge è stato anche firmato dal Presidente Mattarella e dunque sarà presto proposto in aula. Sono 174 gli articoli, tra cui c’è anche quello che prevede l’innalzamento del tetto del contante a 5mila euro. A Free.it  Marco Barbieri, Segretario generale Confcommercio Milano.

Il testo della manovra 2023 è stato approvato dalla Ragioneria dello Stato e sottoscritto da Mattarelalla, ma ora comincia la discussione in aula. Il documento arriverà in aula nei primi giorni di dicembre e si prevede una grossa battaglia, soprattutto su alcuni punti, tra cui quello del tetto di 60 euro per il pagamento con il Pos. Anche l’Europa ha fatto sapere che valuterà il tema. L’indicazione di Bruxelles è incentivare l’uso dei pagamenti digitali e un importo da pagare in contanti potrebbe agevolare i pagamenti in nero. Ma come funzionerà esattamente?

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Pagamenti Pos, Marco Barbieri (Confcommercio) a Free.it | “Giusto un tetto minimo, oppure azzerare le commissioni. In Europa…”

Cosa ne pensa delle nuove norme sui pagamenti digitali proposte dal governo?

“Il processo di sviluppo dei pagamenti in digitale è corretto, è un passaggio culturale sul quale imprese e consumatori devono inevitabilmente percorrere. Perché siamo nel 2023 e ognuno va in giro con la carta di credito, o con gli strumenti di pagamento digitale. Tuttavia, però, se non si ascolta quello che dicono le imprese, poi bisogna mettere delle pezze. Cioè, noi abbiamo continuato a dire: va benissimo lo strumento del pagamento digitale, però care banche, non potete chiedere le commissioni quando ci sono importi di pagamento entro certi limiti. Perché, inevitabilmente, il costo della commissione a carico del commerciante, dell’imprenditore, del professionista titolare di partita iva, è un costo che non regge rispetto all’importo transato.

Quindi, va benissimo il pagamento digitale, è giusto percorrere questo tipo di indirizzo. Ma per cortesia, fate dei provvedimenti di riduzione se non di azzeramento delle commissioni. Cosa che non è stata fatta. E, dunque, cosa succede? Che si son fatti 10 passi avanti sul percorso e poi se ne fanno 5 indietro. Secondo noi, il punto non è che adesso si deve far marcia indietro rispetto al provvedimento precedente. Bisognava fin dall’inizio, quando si è pensato all’ obbligatorietà dei pagamenti con il pos, all’azzeramento delle commissioni”.

Come funzioneranno le nuove regole previste dal governo?

“Funzionerà che se uno vuole pagare una cifra inferiore ai 60€ con il bancomat o carta di credito, il commerciante potrà rifiutare. Lì dove ancora oggi vide l’obbligo di accettare il pos anche per 2 euro. Se il cliente dice di non avere contanti, a quel punto il commerciante può chiedere di passare in un altro momento. Perché, come dicevo prima, sotto i 60 euro il costo delle commissioni non vale il prezzo di ciò che si vende. La norma entrerà in vigore quando sarà approvata la legge finanziaria”.

Fino all’altro ieri non era certo che Bruxelles avrebbe bollinato la norma. La questione è se i pagamenti in contanti favoriscono o meno l’economia sommersa. Cosa ne pensa?

Io escludo totalmente che il pagamento sotto i 60 euro agevola il nero. Parliamoci chiaro, l’economia sommersa in Italia viaggia su ben altri importi e su altri versanti. E il problema di questo Paese è il nero sotto i 60 euro, siamo messi malissimo. Anzi, se dovessimo bloccare una legge finanziaria per il tema dei pagamenti in contante sotto i 60 € e questo di risolverebbe il problema saremmo menti benissimo, vorrebbe dire che non ci sono i gravi problemi che invece esistono. Siccome sappiamo che non è così, distinguiamo gli aspetti: il tema del nero non c’entra assolutamente nulla col tema del contante.

Pagamenti Pos, Marco Barbieri (Confcommercio) a Free.it | “Questi strumenti di pagamento hanno un costo, le transazioni hanno un costo. Quindi…”

La questione è vincolata a due aspetti. Primo, giusto o sbagliato che sia, non tutti su 60 milioni di abitanti vanno in giro con bancomat o apple pay. C’è gente, anche anziana, che va in giro coi contanti e se deve fare la spesa del pane di 2,50 non è abituata a pagare come strumenti digitali. Secondo punto: se vogliamo agevolare la cultura del pagamento digitale, entro certi imposti le commissioni devono essere a costo zero. Tra poco paghi di più la commissione che il prezzo del prodotto. Questi strumenti di pagamento hanno un costo, le transazioni hanno un costo. Quindi, il tema c’è e va risolto azzerando le commissioni.

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Pagamenti Pos, Marco Barbieri (Confcommercio) a Free.it | “Questi strumenti di pagamento hanno un costo, le transazioni hanno un costo. Quindi…”

Poi c’è il tema del tetto di 5mila euro. Cosa ne pensa?

“Aumentare il tetto a 5mila euro è un segno di civiltà economica e spiego perché. Per quale motivo io consumatore russo vado in Germania, vado in Austria e posso liberamente pagare anche in contanti cifre sopra i5mila? E perché, invece, vado in Montenapoleone e per pagare qualcosa oltre i migliori 3mila devo far tutta una procedura particolare di comunicazione all’agenzia delle entrate? Allora, qui è un tema di equità e di concorrenza. Vogliamo che sia il limite del pagamento del contante di 1mille euro? Benissimo. Io le dico addirittura facciamo tetto a 500, ma lo facciamo in tutta Europa. Non è che alcune cose vanno bene in altri Paesi e non vanno bene in altri”.

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