Rottamazione e cartelle: come funziona la nuova pace fiscale del Governo Meloni

Il governo Meloni ha regalato agli italiani una tregua fiscale che servirà ad aiutare chi non ha avuto l’opportunità di pagare sanzioni iscritte a ruolo a causa della situazione economica corrente.

Sono dieci diverse modalità di regolarizzazione quelle previste dalla manovra per la cosiddetta “tregua fiscale”. Per tutte le cartelle sotto mille euro ci sarà l’annullamento automatico.

Rottamazione e cartelle esattoriali: come funziona la nuova pace fiscale | Le regole

Abbiamo approvato una Legge di Bilancio in tempi rapidissimi per rispondere subito alle esigenze del ‘caro bollette’. Attraverso la tregua fiscale regolarizziamo gli omessi versamenti e prevediamo sanzioni più basse con l’allungamento del periodo di pagamento. Lo abbiamo fatto per sostenere i contribuenti e per dare una nuova prospettiva nel rapporto con il fisco” ha detto nelle scorse ore Maurizio Leo, Vice Ministro dell’Economia.

Una “tregua fiscale” che darà un po’ di respiro agli italiani. Coloro che hanno delle cartelle  fino a mille euro ed emesse entro il 2015 potranno beneficiare della cancellazione del pagamento.

Pace ci fiscale, annullate le cartelle fino a mille euro emesse entro il 2015

Le cartelle superiori a mille euro, invece, dovranno essere pagate per interno anche se il governo ha deciso per una dilazione più lunga.

Tregua fiscale, annullate le cartelle fino a mille euro emesse entro il 2015

Sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, i debiti di importo residuo, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015″, si legge nella bozza di testo della manovra.

Le cartelle superiori alla cifra indicata dovranno essere pagate per interno anche se si potrà richiedere la dilazione in 5 anni. Si tratta di cartelle emesse fino al 2015 e “non più esigibili, le togliamo perché sono pure passati i 7 anni. Inesigibili magari perché nel frattempo il contribuente è morto o le aziende fallite“, ha aggiunto il viceministro Leo, secondo cui c’è la necessità di “togliere di mezzo questo stock imponente, circa 1.132 miliardi di carichi affidati all’agente di riscossione, di cui secondo la Corte dei Conti solo il 6-7% è riscuotibile: quindi dobbiamo smaltire l’inesigibile, non possiamo tenere ancora questo stock di cartelle“.

Cartelle dal 2016 in avanti

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