“Ci vediamo sabato 3 a Giovenzano, Pavia, per il Comitato”. Umberto Bossi dal suo letto di ospedale, dopo il ricovero di qualche giorno fa, non molla la presa e rilancia l’appuntamento col Comitato Nord di cui è fondatore
Seduto sul letto, un cuscino al quale poggiarsi, felpa in pile di ordinanza, braccio destro a sottolineare la forza delle parole che la voce piegata dalla malattia, dopo tanti anni, tradisce. Il Senatur c’è e non molla. Nonostante l’ennesimo ricovero avvenuto soltanto 5 giorni fa.
Umberto Bossi aveva infatti accusato un malore nella sua abitazione di Gemonio, in provincia di Varese. Subito è stato appurato che il fondatore della Lega non fosse in pericolo di vita, ma considerato il suo stato di salute critico da molti anni, i medici suggerirono il ricovero per fare in modo che una volta in ospedale, Bossi venisse sottoposto ad un’attenta valutazione medica e alle cure del caso. Così, nella casa del Senatur venne fatta arrivare un’ambulanza. Il nome col quale da sempre è conosciuto, non lo abbandona nemmeno ora che nella nuova legislatura, all’età di 81 anni compiuti a settembre, è stato eletto in qualità di deputato.
Umberto Bossi, dopo l’aneurisma che l’aveva tenuto tra la vita e la morte nel 2004, era rimasto vittima tre anni fa di una caduta in casa che l’aveva costretto a un lungo periodo di cura e riabilitazione. In Parlamento era tornato in occasione della seconda elezione a Presidente della repubblica di Sergio Mattarella. Ed oggi, dopo l’ennesimo inciampo, il fondatore della Lega, non cede il passo a nessuno.
“Per cause di forza maggiore come vedete, sono in ospedale ma non preoccupatevi: sto bene”. Eccole le parole di Umberto Bossi, dopo l’intervento di ulcera gastrica all’ospedale di Circolo di Varese. Ma Bossi non si limita a rassicurare circa le sue condizioni di salute, fa di più e parla dei prossimi impegni del Comitato Nord, da lui voluto e fortemente osteggiato da Matteo Salvini e dalla sua fitta fronda leghista
“Il Comitato l’ho voluto io ed al primo incontro voglio esserci io. Ci vediamo il 3 dicembre a Giovenzano, sarà un grande incontro”. L’appuntamento era stato inizialmente fissato per il 27 novembre, ma è stato spostato di una settimana proprio per aspettare che terminasse la degenza di Umberto Bossi. Il messaggio politico dunque è di quelli importanti: agli “avversari” interni al partito e a chi credeva che il Senatur avesse dato ormai il ben servito al progetto del Comitato. E invece Bossi ancora una volta spiazza tutti.
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