I Mondiali di Qatar 2022 presentano un nuovo dettaglio che riguarda l’Iran: le proteste arrivano anche dai calciatori sul fronte inno. La reazione fa discutere.
Debutto con sconfitta per 6-2 quello dell’Iran contro l’Inghilterra del ct Gareth Southgate. La Nazionale diretta da Carlos Queiroz ha avuto un bel da fare durante il primo impegno con i Tre Leoni. Una sconfitta sonora passata in secondo piano dopo quanto avvenuto durante l’inno.
Le telecamere hanno ripreso tutto e immortalato quei momenti ripresi dalle televisioni di tutto il mondo. Si tratta di un gesto apprezzato da molti e criticato da parte dei tifosi. I Mondiali di Qatar sono al secondo giorno di gare, già dai primi match emergono novità a dir poco importanti.
Il debutto con l’inno non cantato dai giocatori è il biglietto da visita dei professionisti sportivi iraniani, un forte segno di protesta che ha colpito il mondo intero. Nessuno accompagna la musica con le parole, sugli spalti si inquadra una donna iraniana che piange. Di fatto il gesto viene visto come una forma plateale di protesta contro la repressione del regime di Teheran.
Da settimane si ripetono le proteste, sugli spalti dello stadio qatariota emergono cartelli con la scritta “Woman Life Freedom“, cioè “Libertà per la Vita della Donna“. Sta di fatto che il pubblico iraniano, presente nello stadio, ha fischiato e insultato i giocatori. È bastato non intonare l’inno per scatenare le polemiche sugli spalti. Buona parte della curva iraniana ha accolto con fischi quanto deciso dai giocatori della Nazionale.
I giocatori dell’Inghilterra, invece, si sono inginocchiati per dire no ad ogni forma di discriminazione (ricalcando il movimento Black Lives Matter ndr). L’Iran sta vivendo da oltre due mesi una protesta contro il regime, diretta conseguenza della morte di Mahsa Amini. La manifestante 22enne è stata arrestata per mancato rispetto delle regole islamiche sul velo, poi morta in circostanze che hanno scatenato proteste. Circa 15mila gli arrestati, cifre emerse da un rapporto della Ong Human Rights, a cui si aggiungono centinaia di vittime accertate. Ecco intanto il video che documenta quanto accaduto.
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