Tetto al contante, l’innalzamento non s’ha da fare: frenata del Governo Meloni. I motivi nel Decreto Aiuti Quater.
Contanti saluti. Tutto rimandato per quel che riguarda il tetto al denaro contante: la vicenda caratterizza l’agenda di Governo dall’insediamento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. La donna, prima Premier della storia d’Italia, ne ha fatto un suo vessillo: innalzare il tetto al denaro contante a 10.000 euro.
Inizialmente era così, poi i colloqui e le riunioni hanno portato la maggioranza di Governo – anche su imbeccata di Giorgetti – a correggere il tiro. 5000 euro la soglia stabilita. Il motivo è semplice: far circolare l’economia, ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo le opposizioni. Masticano amaro PD e Cinque Stelle, un certo disappunto anche da Italia Viva, perchè la misura favorirebbe l’evasione fiscale: la critica mossa dagli avversari politici è supportata da uno studio di Confindustria finito su Repubblica.
Il dubbio resta, ma l’Esecutivo tiene la barra dritta nonostante si torni a parlare – pungola Giuseppe Conte – di “mazzette” e “tangenti”. Lo scontro è dialettico, ma alla fine si finisce col fare tanto rumore per nulla. Nel Decreto Aiuti Quater non c’è traccia della proposta sull’innalzamento del denaro contante. Il motivo sarebbe la mancata priorità e urgenza per inserire un provvedimento del genere all’interno di un Decreto Aiuti.
Tutto rimandato, dunque: una settimana o forse più, secondo i tempi di Governo. Possibile DPCM apposito. Giorgia Meloni non molla un centimetro: come per il Reddito di Cittadinanza, continua a oltranza in difesa di uno dei maggiori punti focali del programma. Motivo di scontro reiterato e qualche frizione.
La conferma arriva dalla citazione di Piercarlo Padoan, ex membro in quota PD, che ai tempi del Governo Dem voleva mettere mano a questa situazione. Va detto, per completezza, che i parametri allora erano diversi. Il dibattito comunque non si placa: Giorgia Meloni all’angolo, ma solo per una questione di punti. Le riprese, per usare un termine battagliero, non sono ancora terminate. La campanella – è il caso di dirlo – è in mano sua. Non è ancora il momento del gong.
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