Violenza su ginnaste, la Federazione fa autocritica: pronta a collaborare

Il mondo delle ginnaste è stato di recente travolto da uno scandalo senza precedenti: le testimonianze aumentano sul tema violenza. La posizione della Federginnastica è inevitabile. 

Durante le ultime settimane alcune ex atlete italiane hanno raccontato di aver subito abusi di natura fisica e psicologica quando erano ancora adolescenti. Gli episodi denunciati sarebbero avvenuti presso il centro di ginnastica dell’Accademia di Desio, in provincia di Monza e Brianza.

Violenza su ginnaste
Violenza su ginnaste, la Federazione sbotta: via libera a nuove regole | Cosa cambia

La prima a raccontare tutto è stata la ginnasta Nina Corradini, poi si è aperto il dibattito e altre atlete ed ex ginnaste hanno trovato il coraggio di parlare di alcune esperienze simili vissute. Intanto la Procura di Brescia ha avviato una indagine. Nel frattempo si è svolto di recente un incontro fra il presidente del CONI Giovanni Malagò e Gherardo Tecchi, presidente di Federginnastica.

Violenza su ginnaste, la posizione della Federazione

Federginnastica è gestita dal presidente Tecchi dal 2017 e conta circa 1.400 società e oltre 150mila tesserati, con tanto di 5mila tecnici. Adesso diverse atlete hanno denunciato gravissimi episodi e situazioni incresciose. Proprio per questo, infatti, il presidente ha deciso di offrire la propria versione dei fatti.

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Abusi fisici e psicologici nel mondo della ginnastica, la posizione della Federazione con il presidente Tecchi

Inevitabile la dura presa di posizione emersa durante l’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Sono allibito, inca… issimo. Ho due figlie che hanno fatto ginnastica, ho allenato squadre di pallavolo in serie A. Ho pensato cosa avrei provato se fossero state le mie figlie a soffrire così. Concordo col ministro Abodi: nessuna medaglia vale il benessere di una persona. Non sono disposto ad accorgimenti o a scorciatoie per arrivare. Per arrivare dove, poi? A rovinare le persone? O i traguardi si raggiungono in un certo modo, o non si raggiungono“, ha spiegato Tecchi.

Ginnastica nell’occhio del ciclone, Tecchi si sbilancia

Tecchi vuole che emerga al più presto su quanto accaduto. “Io credo alle ragazze, ma sono in corso le indagini della procura federale, noi vogliamo essere garantisti. Poi quando saranno accertate le responsabilità interverremo in maniera durissima: che si tratti della grande allenatrice o dell’ultima“, ha ribadito il presidente di Federginnastica.

Le umiliazioni e i controlli del peso, con tanto di presunti episodi accaduti, avrebbero causato conseguenze non da sottovalutare. “Questo è stato un nostro errore, consentire che le stesse persone avessero troppo spazio: non esiste che i tecnici controllino il peso, ci sono altre figure per questo, il medico, il nutrizionista. Quei metodi non sono mai stati accettabili. Però c’è stata una nebbia che non ci ha permesso di vedere le cose, siamo stati carenti. Ora basta. I tecnici a gennaio dovranno seguire un corso di formazione obbligatoria. Chi non lo fa è fuori. Se questo tema viene accompagnato da forme di derisione, da umiliazioni: è inaccettabile. Per esempio mai il peso in pubblico“, ha concluso Tecchi.

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