Taglio accise carburanti: il governo ha deciso. Cosa cambia

Il ministro Giancarlo Giorgetti ha presentato la Nadef, un primo passo dell’azione del Governo sul fronte delle emergenze dell’economia e dei conti pubblici, giudicato con favore da Confindustria. All’interno alcuni provvedimenti importanti per evitare l’aumento dei costi per gli automobilisti.

Il Governo è pronto a mettere in campo “ulteriori interventi di calmierazione delle bollette e di aiuti a imprese e famiglie” ha fatto sapere il ministro.

Taglio accise carburanti: il governo ha deciso. Cosa cambia

La Legge di bilancio non perderà “di vista la sostenibilità della finanza pubblica“. Il ministro Giorgetti presenta così la Nadef, l’aggiornamento sui conti pubblici, che porta con sé alcuni importanti elementi che permetteranno ai consumatori di continuare a risparmiare qualcosa in questo momento delicato di rincari dei prezzi.

Misure che riguarderanno anche gli automobilisti, con il prezzo dei carburanti che verrà ancora calmierato.

Taglio accise carburanti, il governo conferma riduzione fino al 31 dicembre

Dal documento presentato, infatti, emerge che saranno riproposti i crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre.

Taglio accise carburanti, il governo conferma riduzione fino al 31 dicembre

Nel primo decreto aiuti del governo Meloni,in corso di perfezionamento (c.d. ‘Aiutiquater’)“, saranno riproposti i crediti di imposta e il taglio delle accise sui carburanti. Nel documento pubblicato dal Mef si sottolinea anche che “il Governo ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del DEF e di utilizzare il risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, in larga parte a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell’energia“.

Il primo intervento dell’esecutivo sarà il dl Aiuti quater, peserà poco più di 9 miliardi, e prenderà forma alla fine della settimana, dopo la missione di Meloni in Egitto per la Cop27. Metà delle risorse serviranno per crediti di imposta (4,5 miliardi nelle le stime del governo Draghi). Un miliardo per il taglio delle accise.

Altri 4 circa per coprire gli acquisti del gas stoccato dal Gse, che non sarà più obbligato a rivenderlo entro il 2022, ma anche più avanti, “a prezzi meno penalizzanti per la finanza pubblica“, si spiega nella Nadef.

“Concentreremo le risorse a disposizione per aiutare gli italiani a far fronte all’aumento del costo dell’energia, senza disperdere risorse in bonus inutili”, ha avvertito la premier, entrando nel vivo di un novembre decisamente caldo: dovrà affrontare anche il braccio di ferro nella Ue sul prezzo del gas e sui migranti, il confronto con le parti sociali, quello interno alla maggioranza sul decreto anti-rave e le prime manifestazioni di piazza contro il suo governo.

Impostazioni privacy