Guerra Ucraina Russia: Medvedev minaccia ancora l’uso del nucleare | Razov chiama in causa l’Italia

Si fa sempre più incandescente il conflitto in Ucraina e la contrapposizione tra Russia e Occidente. Medvedev si è spinto a minacciare l’uso dell’atomica in difesa delle regioni annesse. “Pronti a usare il nucleare”

Nonostante la smentita di Putin dei giorni scorsi riguardo al fatto che la Russia non avrebbe nessuna intenzione di impiegare l’arma atomica, è di queste ore la minaccia del “falco” Medvedev. “Pronti a usare il nucleare nelle regioni annesse”, ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa.

Medvedev torna a minacciare l'impiego dell'arma nucleare
Medvedev torna a minacciare l’impiego dell’arma nucleare – AnsaFoto

A innervosire Mosca il presunto apporto di militari occidentali al fronte. Una ulteriore dichiarazione in tal senso è giunta dall’ambasciatore russo Razov: “Non escludo che l’Italia abbia inviato uomini in Ucraina”.

Impiego arma nucleare: il preambolo di Medvedev

Dopo le ultime pesanti perdite in ambito militare, Medvedev è tornato a tuonare contro l’Occidente. Il politico russo ha pubblicato un messaggio dal tono muscolare su Telegram: “L’Occidente spinge il mondo verso una guerra globale, sola la vittoria russa è una garanzia contro la guerra mondiale”. Rivolgendosi ancora a Europa e America l’uomo di fiducia di Putin ha aggiunto che c’è la volontà di impedire di far vincere Mosca. “Che significa? – si domanda Medvedev – Se non vince la Russia, deve vincere l’Ucraina. E l’obiettivo di Kiev è il ritorno di tutti i territori che in precedenza le appartenevano”, chiarisce.

Conflitto Ucraina: la minaccia di Medvedev

Stando così le cose, Medvedev ha ribadito che la Russia non accetterebbe mai la perdita dei territori annessi, ed anzi uno scenario del genere sarebbe “una minaccia all’esistenza stessa del nostro Stato”. Il braccio destro di Putin prosegue scrivendo che ciò “rappresenta una ragione diretta per l’applicazione della clausola 19 dei Fondamenti della politica della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare”.

Medvedev torna a minacciare l'impiego dell'arma nucleare
Medvedev torna a minacciare l’impiego dell’arma nucleare- AnsaFoto

Il clima di escalation è arrivato alle stelle. Le accuse tra USA, UE e Ucraina da una parte e Russia dall’altra sono ormai all’ordine del giorno. In questo quadro anche Razov ha voluto dire la sua. Il diplomatico di stanza a Roma ha dichiarato a “Oval Media”: “In otto anni sono state uccise 14 mila persone nel Donbass e questi sono i motivi per cui, come ha spiegato il presidente Putin, abbiamo dovuto iniziare l’operazione militare speciale”. Ancora al margine del Forum eucaristico di Verona tenuto a Baku il 27 e 28 ottobre, Razov ha alluso al fatto che anche degli italiani potrebbero essere coinvolti nel conflitto. In particolare puntando il dito contro certi cannoni usati per bombardare Donetsk. Senza troppo sbilanciarsi ha precisato di non poter affermare con certezza tutto ciò perché non è mai stato in Donbass, ma che si augura presto un accordo di pace rispetto al quale si dovrà discutere quale forma dargli.

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