Rave party, giro di vite del Governo Meloni | Cosa prevede la legge: quando entra in vigore

Rave party, arriva la stretta del Governo Meloni: cosa prevede il nuovo decreto legge. L’Italia si ispira alle normative di Francia e Gran Bretagna.

Si è concluso senza particolari criticità il caso del rave party di Modena. Lo sgombero è ancora in corso e il capannone è stato posto sotto sequestro ma grazie all’ottimo lavoro delle Forze dell’Ordine, che attraverso il dialogo hanno gestito la situazione nel migliore dei modi, tutto è filato liscio.

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Rave party, giro di vite del Governo Meloni | Cosa prevede la bozza del nuovo decreto

Il raduno di Modena ha spinto il neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a presentare già oggi in Consiglio dei Ministri un provvedimento per arginare il fenomeno delle manifestazioni abusive. L’obiettivo del Governo Meloni è quello di fornire alle Forze dell’Ordine un quadro legislativo che renda possibile l’intervento mediante la confisca obbligatoria dei veicoli, della strumentazione e delle apparecchiature musicali usate dagli organizzatori dei rave.

Misure che si ispirano al Criminal Justice Act emanato dal Governo britannico nel 1994 e alla Legge Mariani promulgata in Francia nel 2002. Entrambe le normative stabiliscono una serie di disposizioni che prevedono il divieto di riunirsi senza i permessi necessari, la possibilità di sequestrare furgoni, camion e attrezzature tecniche, con conseguenze penali per gli organizzatori.

Rave party, stretta del Governo Meloni: arresti e multe salate

La bozza del decreto è stata appena approvata in Consiglio dei Ministri. A breve le nuove misure previste dal Ministro Piantedosi diventeranno legge ed entreranno in vigore una volta pubblicate in Gazzetta Ufficiale.

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Rave party, la stretta del Governo Meloni: arresti e multe salate

Il decreto legge all’esame oggi del Consiglio dei Ministri si compone di 9 articoli che riguardano anche norme in materia di Giustizia e di Covid. Nella parte che riguarda il contrasto ai rave party si prevede la reclusione da 3 a 6 anni, multe da mille a 10mila euro e si procede d’ufficio “se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica”.

In caso di condanna, poi, “è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione”. Una misura che, secondo il Viminale, apporterebbe un danno economico consistente ai partecipanti e agli organizzatori dei raduni. E costituirebbe un deterrente importante contro la loro organizzazione.

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