Con il caro bollette legato al gas molti connazionali si stanno orientando per l’acquisto di pompe di calore per l’inverno. La parola all’esperto: ecco cosa avverrà in Italia
Il fabbisogno italiano di metano si aggira intorno ai 32 miliardi di metri cubi per uso civile. Gran parte di questo consumo è destinato all’attività di riscaldamento delle abitazioni durante il periodo invernale.
A seguito della speculazione internazionale e del conflitto in Ucraina, si sta cercando di correre ai ripari anche per calmierare la spesa legata dell’energia fossile. Sull’argomento è intervenuto Fabrizio Maja, manager e responsabile per la climatizzazione di Mitsubishi Electric.
Maja ha avuto modo di fare un quadro generale di chi corre ai ripari. “In un anno il mercato delle pompe di calore è quasi raddoppiato, da 290 a 550 milioni di euro, ma già da prima aveva tassi di crescita almeno del 20% l’anno”, dice. “Quindi non è un balzo del tutto inaspettato”, aggiunge il responsabile della casa nipponica. Le maggiori difficoltà si concentrano sul versante dell’approvvigionamento, e in proposito Fabrizio Maja specifica che “Dover affrontare il raddoppio delle forniture in un periodo come questo non è stato facile per nessuno”. Poi, riguardo alla migrazione di molte realtà produttrici verso le pompe di calore, abbandonando quindi il gas, il responsabile di Mitsubishi commenta: “Molti produttori di caldaie a gas cercano di spostarsi su questa tecnologia, che è un po’ più complessa ma ha tali tassi di crescita da risultare molto appetitosa”. Il risparmio per i consumatori si aggira poi intono al 50%.
In base al pacchetto RePower Eu, sembra proprio che la Commissione Europea si appresterebbe a mettere al bando le caldaie a gas. Per queste saranno introdotti limiti di progettazione molto rigorosi ed ecocompatibili. E’ stato inoltre fissata al 2029 la fine dell’immissione sul mercato di caldaie a combustibili fossili. Circa le caratteristiche delle pompe, Maja aggiunge che i vantaggi sono rilevanti. “[…] una pompa di calore non brucia nulla, non inquina né genera emissioni climalteranti sul posto, ma adesso ha subito un’accelerazione spaventosa, perché si è aggiunto il rischio di rimanere senza gas”.
Una tendenza che si sta diffondendo è quella che nei condomini residenziali non si porta più neppure il gas, preferendogli l’elettricità, anche per cucinare. In questo senso, continua Maja, a Salerno sta nascendo un “quartiere residenziale sostenibile con tre torri affacciate sul mare, dove l’acqua calda, il riscaldamento e refrigerio saranno affidati a 200 pompe di calore”. Ancora l’uomo forte di Mitsubishi in Italia fa sapere che la sfida all’orizzonte è quella di arrivare a 50 milioni di pompe di calore entro il 2030.
E 90 milioni entro il 2050. Per proseguire nel percorso di transizione ecologica appare di fondamentale importanza la formazione di personale utile a garantire l’assistenza tecnica necessaria nel settore, fa intendere il division manager.
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