ESCLUSIVA Free.it, Avv Grassani su Superlega: “Vi dico perché il nodo è la compatibilità e non la fattibilità”

Superlega, nessun ridimensionamento. La competizione, di fatto, è in stand-by ma emergono nuovi dettagli. Entrano nel progetto altri manager nel tentativo di un dialogo con UEFA e FIFA. Ma la nascita del nuovo torneo è un fatto reale o solo un bluff? In ESCLUSIVA ai microfoni della redazione di Free.it l’avvocato Mattia Grassani, tra i massimi esperti in Italia in materia di diritto sportivo, chiarisce la situazione. 

Superlega, dalle parole ai fatti. Il braccio di ferro tra UEFA, Real Madrid, Juventus e Barcellona continua con la possibilità che l’iter legale nei confronti di queste realtà prosegua. C’era stata una fase di stallo, ma poi le vicende hanno ripreso il proprio corso. Una situazione che la Juve non vede di buon occhio, anche perché la Vecchia Signora, in questo tira e molla, è quella più esposta.

Superlega
Superlega, Avv. Grassani a Free.it: “Vi dico perché il nodo è la compatibilità e non la fattibilità”

Il calcio è dei tifosi, è stato detto più volte come slogan di protesta: la scritta ha popolato magliette, striscioni e dibattiti. La sostanza, tuttavia, è un’altra. La Superlega non è fallita: se ne continua a parlare seppur in stato ibrido. Significa che il progetto non è tramontato, vanno studiate delle modifiche per convincere – perlomeno tentare di farlo – la UEFA: Ceferin è tutt’altro che sereno, ma più per la frizione con Andrea Agnelli. In ESCLUSIVA ai microfoni della redazione di Free.it l’avvocato Mattia Grassani, tra i massimi esperti in Italia in materia di diritto sportivo, chiarisce la situazione.

Avvocato si torna a parlare di Superlega: ma è davvero fattibile un torneo con questi criteri e senza ok di FIFA e UEFA?

“Non si tratta tanto di una questione di ‘fattibilità’, quanto di compatibilità con le competizioni disputate nell’ambito del ‘calcio organizzato’ (Federazioni nazionali, UEFA, FIFA). In altre parole, nessuno vieta a società – per lo più commerciali – di organizzare una competizione e di disputarla. La problematica sorge nel momento in cui queste pretendano, oltre che di disputare la lega ‘privata’, di continuare a far parte delle competizioni nazionali, UEFA e FIFA senza incorrere in sanzioni. Federazioni sportive nazionali, UEFA e FIFA sono costituite infatti come associazioni di diritto privato e hanno introdotto, al loro interno, regole di appartenenza applicabili a tutti i club che intendano farne parte, tra cui il divieto di partecipare a competizioni organizzate da enti non riconosciuti.”

Solo questo il nodo?

“A mio avviso, è proprio questo: la compatibilità e non la fattibilità. La domanda corretta probabilmente avrebbe dovuto essere: qualora la Superlega venga organizzata, i club partecipanti potranno continuare a disputare le competizioni FIGC, UEFA e FIFA”

Quindi non è proprio un bluff? 

“Non parlerei di bluff, si tratta di una questione giuridica molto interessante per cui sono stati coinvolti professionisti di altissimo livello e istituzioni sovranazionali, e dunque non la ridimensionerei in questo modo. Quanto sopra anche perchè per la prima volta nel calcio si assiste a ‘prove tecniche di scissione’ laddove in altri sport, ad esempio nel basket con la Eurolega, si è già assistito a qualcosa di simile.”

Superlega, tutto ancora in piedi: Avv Grassani a Free.it

Superlega Ceferin
La UEFA apre al dialogo (LaPresse)

La scelta del nuovo ad può cambiare qualcosa nel dialogo con UEFA e FIFA?

“Non conosco gli assetti politici e dunque non mi posso esprimere. Di certo la soluzione del dialogo è quella che può determinare una soluzione che consenta l’organizzazione di una Lega privata e la permanenza nell’ambito FIGC, UEFA e FIFA dei club che ne fanno parte.”

Sulla Superlega è atteso il giudizio della Corte di giustizia europea: la UEFA agisce o no in regime di monopolio? 

“All’attualità non si può negare, però, a mio avviso, ciò non significa che la stessa, così come Federazioni nazionali e FIFA, debba essere obbligata ad ammettere nelle proprie competizioni chi non rispetta i propri criteri di ammissione.”

Per questo Bernd Reichart, un principe del foro riguardo i diritti sportivi, avrebbe aperto un tavolo di trattativa che verterebbe su una nuova ipotesi – con Ceferin e soci – di sviluppo della Superlega mettendo da parte l’ascia di guerra. Sotterrare, in definitiva, il risentimento verso Real, Juventus e Barcellona in nome di una soluzione condivisa con l’intento di rialzare il sistema calcistico internazionale e appianare le perdite.

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