Il caso della detenuta rom invisibile era stato denunciato dall’associazione Antigone. La donna era stata arrestata con l’accusa di aver occupato abusivamente una casa. Doveva scontare una pena di 8 mesi ma il Tribunale la libera. Quel “dettaglio umano” era sfuggito alla giustizia
Si trovava da due settimane nel carcere di San Vittore per scontare una pena di 8 mesi di detenzione per aver occupato illegalmente un appartamento. Nessuno, però, al momento della carcerazione ha visto in volto la detenuta. Un dettaglio che a primo acchito era “sfuggito” alla giustizia.
Il caso dell’anziana rom invisibile era stato denunciato dal principio dall’associazione Antigone e il Garante dei detenuti del comune di Milano, Francesco Maisto, ha espresso tutto il rammarico per la vicenda: “Bisogna guardare in faccia le persone”.
Così, i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno sospeso l’esecuzione della pena prevista per l’anziana detenuta di origini bosniache che da circa quindici giorni si trovava reclusa in cella per un ordine di carcerazione emesso dalla Procura.
La detenuta aveva una condanna definitiva a 8 mesi per l’occupazione abusiva di un alloggio. La donna in base al provvedimento preso in esame dal Tribunale di Sorveglianza, a due settimane dalla carcerazione torna in libertà. La motivazione espressa dal Tribunale è la non autosufficienza della donna dipesa dall’età avanzata: ben 85 anni.
Il caso era stato denunciato dall’associazione Antigone e fu Francesco Maisto, Garante dei detenuti del Comune di Milano, ad aver incontrato l’anziana riferendo poi: “Questa situazione è disarmante. È finita l’umanità di questi tempi, nessuno l’ha proprio guardata in faccia questa detenuta”. Così, la decisione di inviare una segnalazione proprio al Tribunale di sorveglianza di Milano. Stessa azione intrapresa ancor prima dalla direzione del carcere di San Vittore dove la detenuta era rinchiusa.
Le parole del Garante dei detenuti Maisto, dopo la scarcerazione della anziana detenuta, come riporta anche Repubblica, sono schiette: “Abbiamo la prova che quando la povera gente non viene assistita nei giudizi queste sono le conseguenze. E che è sempre bene avere gli occhi aperti e guardare le persone”. I giudici si sono attivati e questa mattina hanno provveduto alla sospensione della pena e alla scarcerazione della donna di origine bosniaca. L’associazione Antigone aveva fatto sapere che l’85enne necessita di un’assistenza personale costante poiché non autosufficiente.
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