Matrimoni fittizi e permesso di soggiorno, 18 arresti | Smantellato giro d’affari da 200mila euro

Matrimoni fittizi in cambio del permesso di soggiorno, chiesti a cittadini extracomunitari irregolari tra i cinquemila e i seimila e 500 euro. 18 gli arresti: l’accusa è di associazione a delinquere.

Sarebbero stati celebrati oltre 40 matrimoni fittizi finalizzati all’ottenimento del permesso di soggiorno. Finte unioni tra migranti (ai quali venivano chiesti fino a 6mila e 500 euro) e italiani per un giro d’affari dal volume complessivo di circa 200mila euro.

Matrimoni fittizi
Matrimoni fittizi e permesso di soggiorno, 18 arresti | Smantellato giro d’affari da 200mila euro

Questa mattina i Carabinieri di Caserta, su delega della Procura di Napoli e con il supporto dei colleghi di Napoli, Bergamo e Milano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata a favorire l’ingresso illecito e l’indebita permanenza nel territorio italiano di stranieri clandestini e irregolari.

18 le misure cautelari, così suddivise: 5 soggetti in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 2 obblighi di dimora. I destinatari sono 5 di nazionalità marocchina e 13 italiani di cui 12 donne.

Matrimoni fittizi in cambio del permesso di soggiorno, maxi operazione dei Carabinieri: 18 misure cautelari

Le indagini, scattate nel luglio del 2019, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’organizzazione capillare che organizzava matrimoni di comodo tra cittadini italiani ed extracomunitari irregolari che potevano così richiedere il rilascio del permesso di soggiorno.

Matrimoni fittizi
Matrimoni fittizi in cambio del permesso di soggiorno, maxi operazione dei Carabinieri: 18 misure cautelari

Stando a quanto emerso dall’attività investigativa, venivano ‘reclutate’ donne compiacenti o in stato di indigenza, disposte, a causa delle precarie condizioni economiche in cui versavano, a contrarre matrimonio. In cambio della loro disponibilità ricevevano un corrispettivo in denaro corrisposto dai cittadini extracomunitari, ai quali venivano richiesti tra i 5mila e 6mila e 500 euro in contanti.

L’attività tecnica esperita ha permesso di ricostruire le ramificazioni del sistema criminale localizzandone i componenti nei comuni di Napoli, Castel Volturno, Mondragone, San Cipriano d’Aversa e Avezzano.

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