Domenica scorsa Genova è stata teatro di un efferato omicidio dove a perdere la vita è stato un uomo di 77 anni. A ucciderlo sarebbe stato il figlio, su cui adesso si sta cercando di capire quanto sia stato in effetti capace di intendere.
Stava per volgere al termine una domenica come tutte le altre, quando all’improvviso scoppia la tragedia in casa Evangelista, nella periferia residenziale di Genova. A scatenare la furia contro il padre è stato Claudio, in cura psichiatrica presso il Centro di salute mentale e da tutti considerato un soggetto tranquillo.
Almeno fino a ieri, quanto a causa un raptus di follia avrebbe ucciso l’anziano genitore 77enne. Il racconto che hanno reso la vedova e la figlia agli investigatori è stato inquietante.
Intorno alle 19 di domenica sera, urla e scene di concitazione hanno allarmato i vicini che hanno subito chiamato le forze dell’ordine. All’arrivo della polizia, era troppo tardi. Sul luogo del delitto viene trovato ucciso Francesco Evangelista, colpito da 21 fendenti, di cui 14 al petto e 7 alla schiena. Il movente sembrerebbe essere stato il volume troppo alto della televisione. Claudio, accusato di aver commesso il reato, era in cura presso i Servizi mentali. Il 42enne seguiva una terapia, che a quanto pare non avrebbe funzionato. In questo senso si stanno anche orientando le indagini degli inquirenti. Intanto gli agenti della scientifica hanno concluso tutti i rilevamenti del caso, mentre il 42enne è stato arrestato senza aver opposto resistenza.
Stando a quanto raccontato dalla vedova e dalla figlia della vittima, non c’è stato modo di fermare Claudio. I soccorsi, giunti quasi immediatamente sul posto, hanno dovuto costatare lil decesso dell’uomo, probabilmente a causa di una coltellata al cuore. Come già accennato non si riscontravano precedenti di violenza, così come pure confermato dai vicini.
Solo un raptus potrebbe dire qualcosa in più sulla tragedia, a fronte dei futili motivi. A sentire le increduli testimonianze la famiglia Evangelista conduceva una vita del tutto normale. La vicenda fa tuttavia pensare a un caso analogo, che ha avuto luogo sempre a Genova. Si tratta dell’omicidio compiuto da Alberto Scagni, il 1° maggio scorso, ai danni della sorella Alice. Come riportato dalle fonti anche Scagni era affetto da problemi psichici, anche se con riferimento a ciò non avrebbe fatto in tempo a cominciare un percorso di cura. Particolare, questo, di non poco conto.
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