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Cronaca

Scandalo dipendenti Ama: 7 arresti | Rubavano carburante dai mezzi per rivenderlo

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Stefano Serrani

Dipendenti Ama rubavano benzina dai mezzi e la rivendevano, 7 arresti e 6 indagati a Roma. Il Gip ha disposto anche il sequestro preventivo di beni per oltre 200mila euro.

Utilizzavano i buoni carburanti aziendali per fare il pieno alle loro automobili e rubavano benzina dalle camionette con la tecnica del “succhio”. La Guardia di Finanza ha arrestato sette persone con l’accusa di aver sottratto carburante dai mezzi di servizio dell’Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma, e di averlo successivamente rivenduto.

Scandalo dipendenti Ama: 7 arresti | Rubavano carburante dai mezzi per rivenderlo

Delle sette persone finite in manette su richiesta del sostituto procuratore Carlo Villani e dell’aggiunto Paolo Ielo, 4 sono incaricati di pubblico servizio dipendenti Ama. Tutti indagati per associazione a delinquere finalizzata al peculato. Nei confronti di sei indagati il Gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo di beni per oltre 200mila euro.

Le indagini condotte dai militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno permesso di accertare la sottrazione di carburante dai serbatoi dei mezzi della municipalizzata e, in alcuni casi, la vendita a terzi anche grazie all’aiuto di privati.

Operatori Ama rubavano benzina dagli automezzi e la rivendevano: 7 arresti e 6 indagati

Un sistema strutturato in maniera capillare, c’erano gli addetti al furto della benzina e quelli che la travasavano. Il carburante sottratto veniva in seguito trasportato e conservato in diversi depositi dislocati su tutto il territorio della Capitale, pronto per essere venduto.

Operatori Ama rubavano benzina dagli automezzi e la rivendevano: 7 arresti e 6 indagati

Secondo quanto emerso dalle indagini in alcuni casi gli indagati avrebbero dichiarato migliaia di euro di rifornimenti senza che il carburante finisse effettivamente nei serbatoi dei mezzi dell’azienda. Carburante che veniva bensì trattenuto in attesa di rivenderlo. L’associazione ha operato nell’ombra per diverso tempo, fino a che testimonianze, intercettazioni e inchieste giornalistiche hanno messo fine al sistema andato avanti fino al 2021.

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