Roberto Mancini torna sul tema dell’eliminazione dal Mondiale ed esprime tutta la sua delusione che stenta a svanire. “Non meritavamo di rimanere fuori”. Poi il ct azzurro rivolge il pensiero ai progetti futuri.
Nonostante l’Italia sia reduce da importanti risultati ottenuti sul campo contro Inghilterra e Ungheria, mister Mancini non si rilassa e rilancia gli obiettivi oltre il mondiale che stavolta vedrà da spettatore: “Stiamo lavorando, purtroppo soffriremo fino a dicembre, la delusione per la mancata qualificazione al Mondiale non mi passa”.
La Nazionale è attesa in Olanda per giocare la final-four di Nations League il prossimo mese di giugno. Qualcuno fa però notare che il torneo in cui l’Italia sta brillando, non è che interessi molto alle grandi del calcio.
Brucia ancora l’eliminazione dal Mondiale in Qatar e Mancini commenta con amarezza l’esclusione dell’Italia dalla massima competizione: “Non meritavamo di rimanere fuori. Per giocarne uno ora dobbiamo aspettare quattro anni, ma vogliamo cercare di andare in America e vincere. Questo è il nostro obiettivo”. Il commissario tecnico della Nazionale spiega anche i motivi della sua permanenza sulla panchina azzurra: “Perché sono rimasto dopo l’Europeo? Sinceramente non lo so, in quel momento volevo solo voltare pagina. Però tutti intorno a me – continua – erano molto positivi e vincere con la Nazionale credo sia la cosa più bella che ci possa essere”. L’ex numero 10 della Samp confida che “Dare una gioia del genere a 60 milioni di italiani è stata una cosa incredibile”.
Archiviato il Mondiale in Qatar, Roberto Mancini punta tutto sulla finale di Nations League. Il riscatto dell’Italia passa da lì, fa intendere il mister. “Abbiamo battuto l’Inghilterra che è una squadra che potrebbe vincere il Mondiale. Anche l’Ungheria è forte, il gruppo non era semplice” – afferma ancora Mancini – I ragazzi hanno messo tutto in un momento in cui la condizione non è ottimale.
Abbiamo cambiato sistema e sono stati bravi a farlo bene” . Rimanendo con lo sguardo fisso al match finale di giugno, il coach marchigiano si prende il tempo anche per dare una lezione di vita e commenta che “la porta della Nazionale è aperta a tutti, anche a chi ha avuto comportamenti non giusti: basta scusarsi e tornare”.
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