Giovanni Padovani, richieste ossessive di foto e video per monitorare gli spostamenti della ex Alessandra Matteuzzi. Le rivelazioni del Gip nelle nove pagine di ordinanza di convalida del fermo.
Il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare per Giovanni Padovani, il calciatore 26enne accusato di aver ucciso a Bologna la sua ex compagna Alessandra Matteuzzi.
Dalle 9 pagine di ordinanza con cui ieri ne è stato convalidato il fermo il Gip Andrea Salvatore Romito è emerso un quadro agghiacciante. Una vera e propria ossessione nei confronti della donna. Perseguitata e controllata, costretta ad una graduale “privazione di margini di libertà”. Una atroce condizione di oppressione, a cui Padovani costringeva la ex. Controllandone spostamenti e frequentazioni, “anche manipolando il cellulare e i suoi profili social”.
“Pretendeva che lei gli mandasse un video ogni 10 minuti, in cui comparissero l’ora e il luogo in cui si trovava. Facendo scenate in caso di violazioni di tali prescrizioni”. Carpendone addirittura le password di posta elettronica e di messaggistica “per controllarne le conversazioni con terzi”, rivela il Gip.
Il magistrato descrive il 26enne calciatore come un “soggetto animato da irrefrenabile delirio di possesso e incapace di accettare le normali dinamiche relazionali”, incapace “di attivare l’ordinario sistema di freni inibitori delle proprie pulsioni aggressive”.
Nell’ordinanza vengono riportate anche le assurde giustificazioni di Padovani alla Polizia al momento dell’arresto: “Sospettavo che lei mi tradisse”. Non accettava la separazione, nel corso dei suoi controlli sui social della donna si sarebbe accorto che aveva aggiunto sui suoi profili anche alcuni suoi ex compagni di squadra. E “per questo pretendeva dei chiarimenti”. Da qui la decisione di abbandonare in fretta e furia la squadra in cui giocava, per recarsi a Bologna per quello che, nella sua mente ossessionata, avrebbe dovuto essere un incontro per ricevere spiegazioni.
Si tratta dell’ennesimo femminicidio che lascia dietro di se uno strascico di polemiche, in quanto la vittima, come purtroppo troppo spesso accade, aveva sporto nei confronti del suo ex compagno denuncia per stalking. Motivo per cui lo stesso Ministro della Giustizia Marta Cartabia ha chiesto accertamenti.
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