Il governo uscente di Mario Draghi sta lavorando ad un nuovo decreto Aiuti. Un “Bis” che potrebbe portare con sé un altro sostegno diretto ai lavoratori. Ma questa volta non si tratterrà di un bonus da 200 euro.
L’idea del governo, che ha trovato anche l’appoggio dei sindacati, non riguarderà soltanto un mese, ma dovrebbe coprire tutto il secondo semestre del 2022.
L’incontro tra il governo uscente di Mario Draghi e le principali sigle sindacali è stato produttivo. Un passo importante in avanti per il varo di un secondo decreto Aiuti che porterà agli italiani nuovi sostegni. Ma se nel primo era previsto tra le altre cose un bonus di 200 euro in busta paga, erogato ai lavoratori dipendenti nel mese di luglio, adesso la novità potrebbe essere un altro tipo di incentivo.
Il governo sta pensando ad un aiuto che sarà disponibile ogni mese, fino alla fine del 2022. “L’incontro ha prodotto alcune prime risposte nella direzione da noi richiesta. Credo che la strada sia giusta. Valuteremo l’entità” delle misure del decreto Aiuti bis. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi.
Ma a cosa sta lavorando il governo Draghi? L’Idea è un taglio delle tasse in busta paga per garantire una mensilità netta più cospicua.
Un nuovo taglio di 0,8 punti dei contributi sociali: è questa, secondo quanto si apprende, l’ipotesi di partenza su cui starebbe lavorando il governo in vista del nuovo decreto aiuti. L’intervento di decontribuzione, come annunciato alle parti sociali, si applicherebbe al secondo semestre dell’anno. Si starebbero ancora facendo i calcoli per definire la misura, che comunque si aggiungerebbe alla decontribuzione già in vigore fino alla fine dell’anno per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro, che è sempre dello 0,8%.
“E’ importante – ha sottolineato Landini – che il governo si sia impegnato ad erogare il bonus 200 euro di luglio anche a quei lavoratori precari, stagionali che erano stati esclusi“. E in vista del decreto aiuti bis “ha indicato due modi per dare soldi a lavoratori e pensionati: fare un provvedimento che faccia pagare meno contributi sociali ai lavoratori, aumentando il netto in busta paga, con un provvedimento che andrebbe da luglio a dicembre e quindi non con una tantum; e anticipare la rivalutazione delle pensioni“, ha sottolineato il leader della Cgil.
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