I Paesi Nato, inclusa l’Italia, sin dall’inizio della guerra in Ucraina hanno sostenuto Kiev con l’invio di armi. Una scelta che adesso sta creando qualche dubbio e più di una preoccupazione.
A lanciare l’allarme sono l’Interpol e l’Europol preoccupati che le armi europee possano finire in mani sbagliate.
L’invio di armi all’Ucraina da parte dei paesi della Nato è costante e ha già superato il valore di 10 miliardi di euro. Anche l’Italia sta facendo la sua parte e continuerà a farla, come ha sottolineato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini “L’Italia ha ben chiaro che l’aggressione russa all’Ucraina non ha solo illegittime rivendicazioni territoriali, ma mira a rimettere in discussione e ridisegnare l’ordine internazionale” ha affermato Guerini.
“L’Italia – ha aggiunto il ministro – sta convintamente supportando l’Ucraina con l’invio di equipaggiamenti militari“. “Siamo attivamente coinvolti, nell’ambito della Nato, a dare il nostro contributo per irrobustire la postura di Deterrenza e Difesa negli spazi orientali dell’area euro-atlantica“. Posizione chiara quella dell’Italia e anche degli altri Paesi Nato che non smettono di supportare Kiev con l’invio di armi.
Ma la preoccupazione che queste armi vadano a finire nel mercato nero o sul dark web sono elevatissime.
L’allarme è stato lanciato dal segretario generale dell’Interpol, Jürgen Stock “Le armi inviate in Ucraina dopo l’invasione della Russia a febbraio finiranno nell’economia nascosta e nelle mani dei criminali“. Una dichiarazione che ha creato preoccupazione e ha trovato eco nell’Europol che attraverso una nota ha fatto sapere che si “sta lavorando a stretto contatto con i funzionari ucraini per mitigare la minaccia del traffico di armi nell’Unione europea“.
“Abbiamo piena fiducia in loro mentre implementano nuove misure per monitorare e tracciare queste armi da fuoco – aggiunge l’agenzia -. Europol ha beneficiato di ottime relazioni con l’Ucraina da quando il nostro accordo operativo è stato firmato nel 2017. Continuiamo a essere in stretto contatto man mano che la situazione sul campo in Ucraina cambia, e per questo siamo grati ai nostri colleghi ucraini“.
“Una potenziale minaccia osservata in passato nelle zone di guerra è che le armi da fuoco possono cadere nelle mani sbagliate – aggiungono dall’Europol -. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Europol ha avvertito che la proliferazione di armi da fuoco ed esplosivi potrebbe portare a un aumento del traffico di armi da fuoco e munizioni nell’Ue attraverso rotte di contrabbando consolidate o piattaforme online. Questa minaccia potrebbe anche essere maggiore una volta terminato il conflitto“.
Una minaccia dunque che potrebbe essersi già trasformata in realtà. Spetterà agli Stati e agli organi preposti fare in modo che tutto ciò non si trasformi in un nuovo problema per l’Europa.
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