In queste prime fasi di campagna elettorale, i partiti stanno cercando alleanze e appigli per provare a formare coalizione più o meno coese. Non è facile, considerando l’enorme frammentazione dei partiti, ma certamente è necessario. A richiederlo è una leggere elettorale non proprio agile. Al quotidiano online Free.it il costituzionalista Enzo Balboni.
Si chiama Rosatellum la legge elettorale con cui andremo al voto il prossimo 25 settembre. Ed è un mix di maggioritario e proporzionale. Cosa vuol dire? Che tipo di governo potrebbe venir fuori? Lo abbiamo chiesto al costituzionalista Enzo Balboni.
Dal suo punto di vista questa legge elettorale è in grado di garantire un governo stabile?
“Rispondere sulle leggi elettorali è sempre complicato. Perché nel nostro Paese si fanno le leggi elettorali in vista dell’interesse immediato che uno ha. Certo una legge che ha per due terzi il proporzionale e un terzo maggioritario, con un sistema di partiti così frazionato induce più alla difficoltà a costituire una nuova maggioranza che non il resto. Questa è una legge abbastanza scriteriata. La legge precedente fu dichiarata dalla Corte costituzionale parzialmente illegittima e allora si fece questo ripiego che si chiama Rosatellum. Ma da tanti punti di vista è insoddisfacente”.
Che cosa potrebbe venir fuori da questa pasticciata legge elettorale?
“Intanto bisogna vedere come i partiti si assestano in coalizione. Perché per la parte maggioritaria dei seggi, i partiti sono obbligati a trovare delle coalizioni. Nel centro sinistra, per esempio, debbono stare insieme Letta, Calenda, Renzi, Bonino. Insomma, soggetti tutti loro assai diversi.
Elezioni, costituzionalista Balboni a Free.it | “Legge elettorale non garantisce stabilità di governo. Per i partiti è necessario…”
E dall’altra parte, anche nel destra centro la situazione è simile. E questo serve per vincere nei collegi uninominali. Dopo di ché nel proporzionale ogni va per sé. Le soglie sono molto basse, troppo basse…al 3% con la possibilità di ripescaggio al 2%. E quindi la legge elettorale certamente non aiuta la governabilità. Ma, come sempre si dice, le leggi andrebbero fatte all’inizio della legislatura, non alla fine. Quando tutti sono troppo attenti ai propri interessi”.
Dal suo punto di vista che tipo di situazione potrebbe delinearsi?
“Adesso tutti danno per quasi sicura una vittoria elettorale di quella che io chiamo la destra centro, perché la parte di destra diventa preponderante rispetto al centro, che è solo una parte di Forza Italia. Se vince questa avranno probabilmente al loro interno problemi sulla linea, sulla leadership e troveranno, però alla fine, quella che Bossi chiamava la quadra.
Se vince il centrosinistra di nuovo ci sarà un governo di chi guida il governo perché da una parte c’è una legittima aspirazione di Letta. Anche perché probabilmente il Pd sarà il primo partito della coalizione di centrosinistra. Ma altri dicono che se vincono richiamano Draghi. Non so se lui sarebbe d’accordo. Quindi c’è una grossa difficoltà politica generale a cui questa pessima leggere elettorale aggiunge molto di suo”.
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