Una donna ha vinto per due volte al Lotto, con tanto di rinnovo del sussidio del reddito di cittadinanza. La vicenda e cosa ha deciso il tribunale: tutti i dettagli fanno già discutere.
Una fortuna dietro l’altra, poi l’amara sorpresa per una donna che stava ricevendo un sussidio ormai frequente da diversi anni a questa parte. La vicenda presenta dei contorni ancora tutti da chiarire e non avrebbe lasciato spazio ad altre interpretazioni, ma non mancano in questo caso le polemiche.
Proprio la legge prevede che la comunicazione mancata/errata delle variazioni di patrimonio causa la revoca o in alcuni casi la riduzione del reddito di cittadinanza. Proprio la sentenza 5309 del 15 febbraio 2022 della Corte di Cassazione parla chiaro e si sofferma sulla vicenda.
La protagonista della vicenda ha vinto 57mila euro fra il 2019 e il 2020. Si tratta di una donna di 54 anni di Verbania, città piemontese, all’epoca richiedente il reddito di cittadinanza. In tal senso la legge parla molto chiaro e parla di omessa variazione del patrimonio, seppur derivato da vincite di gioco. In questo caso la donna ha subito un processo presso il Tribunale di Verbania, con tanto di successiva assoluzione.
Mai come in questo caso, però, la legge parla di revoca o riduzione del sussidio qualora si dovesse vincere al gioco. L’incasso è stato regolarmente registrato anche tramite il sito dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Proprio in questo caso, infatti, l’omessa comunicazione delle variazioni ha come diretta conseguenza la percezione del reddito di cittadinanza.
La donna avrebbe presentato i documenti relativi alla propria situazione economica per il sussidio, per non avendone più i requisiti, da qui l’avvio delle indagini. La Guardia di Finanza ha nel frattempo avviato le indagini, con tanto di assoluzione per insufficienza di prove. Il fascicolo della vicenda è stato trasmesso alla Procura della Repubblica di Verbania per tutti gli accertamenti del caso.
Non sarebbe chiara l’effettiva consapevolezza della documentazione non corrispondente alla realtà. Da accertare ci sarebbe anche l’autore delle spese del sussidio, così come chiarimenti sull’utilizzo della carta, in mano anche al compagno della donna, con conseguente accreditamento del sussidio.
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