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Cronaca

Bancomat, l’ultima frontiera dei furbetti del Pos | La trovata di un barista fa infuriare il web

Published by
Stefano Serrani

Bancomat, il caso del bar che chiede il supplemento per i pagamenti sotto i 5 euro: ecco il cartello che ha scatenato la polemica in rete.

Nonostante l’introduzione dell’obbligo per tutti negozianti e ristoratori di consentire ai propri clienti il saldo attraverso pagamento elettronico la faccenda ha probabilmente bisogno di essere metabolizzata da qualcuno.

Bancomat, l’ultima frontiera dei furbetti del Pos | La trovata di un barista fa infuriare il web

A molti sarà capitato nell’ultimo periodo di arrivare in cassa, senza contanti nel portafogli e trovarsi di fronte commercianti che non possono accettare pagamenti col Pos raccontando di malfunzionamenti del dispositivo. Ma c’è chi si è superato, rinunciando addirittura alla classica scusa del guasto temporaneo. E’ il caso di un barista che ha pensato bene di richiedere un supplemento, chiaramente illegale, per i pagamenti con il Pos al di sotto dei cinque euro.

Forse non conscio del polverone che avrebbe creato con questo stratagemma ha deciso di mettere tutto nero su bianco. Un cartello e passa la paura. Come spesso accade la polemica scoppia sui social, dove ha postato la foto del messaggio affisso bar di fronte agli scavi di Pompei.

Bancomat, supplemento di 50 centesimi per pagamenti sotto i 5 euro: la denuncia sui social

“Supplemento di cinquanta centesimi per i pagamenti con il Pos al di sotto dei 5 euro“ e “Come la spieghi agli stranieri una cosa del genere?”, scrive un utente.

Bancomat, supplemento di 50 centesimi per pagamenti sotto i 5 euro: la denuncia sui social

Ovviamente sono piovuti i commenti di indignazione, anche di altri commercianti che si trovano nella stessa situazione. Uno ad esempio scrive: “Ieri mi hanno pagato 5 euro con un American Express. Praticamente ci ho rimesso, ma non posso rifiutargli il pagamento o applicare un supplemento”. Anche questo un messaggio deve far riflettere e probabilmente la normativa andrebbe riscritta considerando anche le necessità di chi si trova dall’altra parte del bancone.

Il caso di Pompei arriva a poche ore da quello di Brogliano, in provincia di Vicenza. In una gelateria un cliente voleva pagare un conto di venti euro con il bancomat ma la commerciante ha preteso i contanti. La cliente a quel punto ha chiamato la Guardia di Finanza, che ha formalizzato la contestazione alla titolare dell’esercizio commerciale segnalandola al prefetto di Vicenza. Il risultato è stata l’irrogazione della sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento, con l’esclusione della possibilità di avvalersi del pagamento in misura ridotta.

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