Donna morsa da un cinghiale in spiaggia, la testimonianza attraverso un post su Facebook: “Un’esperienza che ha dell’incredibile, le persone scappavano”.
Un tranquillo pomeriggio di mare trasformatosi in un’esperienza traumatica. La disavventura raccontata da Rossana Padoan Falcone: stava mangiando una pizza in spiaggia dopo una giornata di lavoro quando si è ritrovata di fianco l’animale.
E’ successo lo scorso venerdì, la cinquantasettenne era scesa un paio d’ore in spiaggia, quella in via del Tritone a Sturla (Genova), come fa solitamente dopo una settimana in ufficio. “Ero in spiaggia, seduta sul mio asciugamano, venerdì sera, dopo il lavoro: stavo godendomi la brezza e mi è comparso accanto un cinghiale: io sono rimasta immobile, dicono di fare così, e lui si è avvicinato ancora e mi ha morso il braccio“, ha spiegato la donna in un’intervista a Repubblica.
Erano da poco passate le 19.30, aveva appena finito di mangiare una pizza in spiaggia. Aveva riposto il cartone poco distante dall’asciugamano quando le si è avvicinato l’animale: “Era abbastanza grande. Io sono rimasta immobile, pensavo fosse stato attirato dalla pizza, e che avrebbe cercato di aprire il cartone che custodiva alcuni avanzi all’interno, invece mi si è avvicinato e mi ha morso”, racconta.
Non aveva fatto nulla per infastidirlo, era rimasta ferma come una statua. Dopo l’incidente il caos sulla spiaggia: “Ho gridato, le persone scappavano”. Attorno a lei si fa il vuoto, diversi i minuti da sola, con il braccio insanguinato, prima che una donna si faccia coraggio e le torni vicino, per portarle soccorso e chiamare aiuto.
Sul posto arrivano un’ambulanza e una pattuglia della Polizia Locale, viene immediatamente medicata e accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Martino. “Le conseguenze al momento sono antibiotico tre volte al giorno, richiamo di antitetanica e profilassi antirabbica per la quale sono previste tre somministrazioni”, spiega Rossana Padoan Falcone sul suo profilo Facebook.
“E’ intollerabile che i cittadini corrano un rischio del genere – dice la cinquantasettenne a Repubblica – ero in una spiaggia dove, proprio a fianco a me, fino a pochi minuti prima, avevo avuto la compagnia di una coppia con un bimbo nel passeggino: se avesse morso lui? E poi quella spiaggia è accessibile alle persone disabili, perché metterle a rischio? Si tratta di un arenile pubblico, che deve comunque essere presidiato. L’emergenza cinghiali, credo, stia degenerando“, conclude.
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