Inizia la guerra legale tra Uefa e Superlega. Davanti la Corte di giustizia dell’Unione europea ha preso il via il processo per determinare se l’organizzazione di calcio d’Europa ricopre una posizione di monopolio.
La decisione finale potrebbe cambiare il calcio così come lo viviamo e lo conosciamo adesso.
Segnatevi questo giorno, lunedí 11 luglio. Potrete dire “tutto iniziò quel giorno“. Un giorno che potrebbe essere l’inizio di un cambiamento epocale nel mondo del calcio. Non stiamo parlando di nuove regole o tecnologia durante le gare. Questa volta la partita si gioca fuori dal campo, in tribunale. A sfidarsi l’Uefa e la Superlega.
Una battaglia approdata davanti la Corte di giustizia dell’Unione europea. Una maxi-udienza di due giorni sull’accusa di “monopolio illegale” e “posizione dominante” lanciata dai tre club ribelli – Juventus, Real Madrid e Barcellona – nei confronti degli organismi di governo del calcio Uefa e Fifa.
I giudici di Lussemburgo sono chiamati a esprimersi sulle questioni di diritto Ue sollevate da un tribunale di Madrid. La maggior parte dei governi Ue sostiene il modello sportivo europeo consolidato del Continente – e, per estensione, l’Uefa -, basato sulla concorrenza aperta e la solidarietà finanziaria, in netta contrapposizione alla Superlega.
Una posizione condivisa anche dalle istituzioni comunitarie, che nei mesi scorsi hanno a più riprese confermato il loro appoggio al modello attuale. Le parti, dopo l’udienza, dovranno attendere circa 10-12 settimane per un parere dell’avvocato generale del tribunale Ue, che la Corte spesso – ma non sempre – tende a seguire.
Per un verdetto finale bisognerà attendere entro la fine anno o all’inizio del 2023, che diventerà legge per tutti gli Stati dell’Unione. Un pronunciamento a favore dei club ribelli cambierebbe sostanzialmente l’organizzazione dei tornei calcistici, dando spazio ad altre organizzazioni, come la Superlega, di nascere e svilupparsi a scapito della Uefa.
Se, invece, la Corte di giustizia dell’Unione europea dovesse schierarsi con l’Uefa, sarebbe la fine definitiva di un progetto che ha fatto discutere sin dall’inizio e creato polemiche e spaccature nel mondo del calcio europeo.
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