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Brittney Griner, la giocatrice prigioniera di Putin | Appello disperato al presidente Biden

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Maria Teresa Bianco

Ciò che sta accadendo alla star del basket statunitense della WNBA Brittney Griner sta diventando un vero caso internazionale. La giocatrice ha indirizzato direttamente al presidente USA Joe Biden la sua lettera di terrore. All’interno una richiesta d’aiuto

Ha lanciato il suo appello disperato direttamente al presidente Joe Biden con la richiesta di difenderla da ciò che le sta accadendo in Russia.

Caso Brittney Griner, la lettera di terrore indirizzata a Biden (immagine rete)

La lettera straziante è stata inviata alla Casa Bianca lunedì 4 luglio. Nel frattempo, la giocatrice di basket WNBA Brittney Griner rimane in carcere, prigioniera di Putin.

Brittney Griner, la star del basket americano detenuta in Russia scrive a Biden | L’aiuto di terrore in una lettera

Brittney Griner, nota giocatrice di basket della WNBA rimane detenuta in Russia. L’accusa a suo carico è detenzione illegale di droga.

Brittney Griner, la lettera di terrore indirizzata a Biden, mi aiuti lei (Immagine rete)

Fermata in un aeroporto di Mosca il 17 febbraio durante una perquisizione del suo bagaglio avrebbe rivelato diverse cartucce di vaporizzatori di olio di cannabis. Processata venerdì scorso, ora Griner potrebbe rischiare fino a 10 anni di reclusione da scontare in una prigione russa.

Alcuni funzionari americani, a seguito dell’arresto della star di basket hanno affermato che Griner è stata accusata ingiustamente. Il caso, sempre più controverso, ha così portato Brittney Griner a scrivere direttamente al presidente americano Joe Biden. In una lettera straziante, la giocatrice afroamericana scrive:

“Mentre mi siedo qui in una prigione russa, da sola con i miei pensieri e senza la protezione della mia famiglia, dei miei amici, della maglia olimpica o di qualsiasi risultato, sono terrorizzata di poter essere qui per sempre”.

Alla prima udienza Brittney Griner, che gareggia nella US Women’s National Basketball Association (WNBA), le è stato formalmente comunicato di essere accusata “importazione intenzionalmente di narcotici in Russia”.

L’appello disperato al presidente Biden arriva il 4 Luglio

La lettera aperta è stata scritta proprio il 4 luglio giorno importante per tutti gli americani. Come riporta SkySport, In un passaggio della missiva si legge:

“Per la mia famiglia il 4 luglio è sempre stata una festa per celebrare chi ha lottato per la libertà, compreso mio padre, veterano di guerra in Vietnam. Quest’anno però la parola “libertà” per me ha un significato completamente diverso. Mentre sono qui in una prigione russa, da sola, senza la protezione di mia moglie, della mia famiglia, dei miei amici, sono terrorizzata all’idea che potrei rimanere qui per sempre”.

Un grido d’aiuto disperato, che nelle parte finale della lettera diventa personale, con le parole dirette espressamente a Biden: “Ho votato per la prima volta nel 2020 e ho votato per lei, perché credevo in lei. So quanti impegni e quanto lavoro comporta la sua carica, ma la prego di non dimenticare me e gli altri detenuti americani. La prego di fare tutto il possibile per riportarci a casa“.

Processo Griner, un caso politico tra Russia e America

Il processo a Griner è iniziato lo scorso 1° luglio e secondo quanto riportato dalla stampa la ragazza rischierebbe una condanna fino a 10 anni di carcere.

Una detenzione evidentemente spropositata che rende evidente l’attrito politico tra Putin e Biden. Alcuni potrebbero anche pensare che la pena inflitta a Griner sia usata dal presidente russo come arma tattica all’interno dei rapporti tesi tra Stati Uniti e Russia seguiti all’invasione dell’Ucraina.

Infatti, è recente la voce secondo il quale Putin accetterebbe la liberazione e il rimpatrio di Brittney Griner su suolo americano a patto di uno scambio di prigionieri. L’obiettivo è la liberazione di uno dei più famosi trafficanti di armi russo, detenuto negli Stati Uniti: Viktor Bout il quale sta scontando una pena di 25 anni.

Un caso di politica internazionale che si fa sempre più complesso e misterioso, dove a pagarne le spese, come sempre, sono gli innocenti.

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