Omicidio Willy Monteiro, Marco Bianchi scrive dal carcere alla madre del giovane | “Non siamo colpevoli”

Parla dal carcere Marco Bianchi, uno degli imputati e accusato di aver ucciso il giovane Willy Monteiro Duarte, assieme al fratello Grabriele e agli amici Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. L’uomo si è rivolto direttamente alla madre della vittima, dichiarandosi innocente.

Una lunga missiva diretta all’Adnkronos dal carcere di Viterbo dove e recluso.

Il murales in ricordo di Willy Monteiro in via Ostiense a Roma

Una lettere per raccontare la sua verità e rivolta al al pubblico “influenzato”, a suo dire, fin dall’inizio dalla descrizione che di loro è stata fatta dai media e che, sottolinea più volte, avrebbe guidato l’iter processuale. Per lui e suo fratello il pubblico ministero ha chiesto l’ergastolo, per gli altri due 24 anni di reclusione.

La sentenza è attesa per il prossimo 4 luglio in Corte d’Assise a Frosinone, intanto Marco Bianchi parla, accusa i giornalisti e si rivolge alla madre del ragazzo massacrato di botte la notte tra il 5 e 6 settembre 2020 a Colleferro.

Marco Bianchi scrive alla mamma di Willy e attacca giornalisti e coimputati

Ho toccato il fondo. Ecco la vostra soddisfazione. E’ una cosa che non auguro a nessuno, la sensazione di essere da soli, al buio. Sono andato giù, ma oggi ho deciso di rialzarmi e combattere per la verità e per la vita” scrive Marco Bianchi nella sua lettera.

“Io e Gabriele siamo ragazzi di cuore, sinceri – scrive in stampatello e in un italiano incertoTutte quelle cattiverie che hanno detto contro di noi non sono vere, sono state solo bugie su bugie per farci toccare il fondo. Siamo stati descritti sin dall’inizio, senza conoscere gli atti del processo, come mostri e assassini. Dai giornali e dai social è stata usata una nostra foto per dimostrare che eravamo due ragazzi che pensavano solo a fare la bella vita. Ho avuto la forza di guardarmi allo specchio, di essere fiero di quello che sono e di combattere per la mia innocenza. Io e mio fratello non ci siamo mai nascosti su nulla, non abbiamo mai chiesto aiuto, non siamo mai stati protetti, sempre soli e divisi. Abbiamo sempre affrontato tutti i problemi per far capire la realtà delle cose, perché noi siamo così: disponibili, educati e rispettosi, sempre pronti ad aiutare i più deboli“.

Poi Bianchi continua “I problemi li abbiamo avuti a causa dei giornalisti che hanno perso il controllo, raccontando falsità su falsità. Come quella bellissima donna di Barbara D’Urso, che è madre di un figlio e non si rende conto prima di fare le puntate su di noi. Dentro sa benissimo il danno che può creare dicendo bugie sul nostro nome. Lei dormiva serena, io no, sapendo la guerra che avrei affrontato l’indomani in carcere per le bugie raccontate“.

Posso capire che è il vostro lavoro – incalza Marco Bianchi all’Adnkronos , riferendosi genericamente ai giornalisti – ma almeno siate umani e umili nel dire la verità, perché tutti siamo figli, tutti siamo genitori e disgrazie come questa possono accadere a chiunque. Solo che qui, oltre alla disgrazia, c’é anche la beffa che il colpevole non si è preso le proprie responsabilità. Ancora con il sangue sulle scarpe, se ne sta tranquillo in casa sua” aggiunge riferendosi a Belleggia, unico imputato ad oggi ai domiciliari.

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