La Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi ha deciso di negare l’estradizione richiesta dall’Italia per i 10 ex terroristi rossi arrestati nell’ambito dell’operazione ‘Ombre rosse’ nell’aprile 2021.
La decisione del tribunale francese ha provocato durissime reazioni politiche in Italia.
Si conosceranno nei prossimi giorni le motivazioni della decisione con la quale è stata negata l’estradizione in Italia degli ex terroristi rossi. Tra i terroristi per cui si era chiesto il trasferimento nel nostro Paese anche l’ex militante di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, condannato in Italia come uno dei mandanti dell’omicidio del commissario Calabresi.
La decisione della Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi si è basata sul rispetto della vita privata e familiare e sul rispetto del giudizio di contumacia, previsto dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, a sostegno della sua decisione, ha spiegato il presidente.
La decisione, secondo quanto si apprende, può essere impugnata dalla procura generale francese.
“Posso valutare nei prossimi giorni l’esistenza nell’ordinamento francese di una impugnazione del tipo di quella prevista dall’art.706 cpp, ovvero il ricorso per Cassazione, nel caso di estradizioni per l’estero“. Lo ha detto il procuratore generale di Milano, Francesca Nanni, a proposito della decisione della Chambre de ‘Instruction della Corte d’Appello di Parigi. I dieci ex terroristi per cui era stata chiesta l’estradizione sono Giorgio Pietrostefani, Sergio Tornaghi, Enzo Calvitti, Narciso Manenti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella, Maurizio Di Marzio, Raffaele Ventura e Luigi Bergamin.
A commentare la decisione del tribunale di Parigi anche la Ministra della giustizia, Marta Cartabia: “Rispetto le decisioni della magistratura francese, che agisce in piena indipendenza. Aspetto di conoscere le motivazioni di una sentenza che nega indistintamente tutte le estradizioni. Si tratta di una sentenza a lungo attesa dalle vittime e dall’intero Paese, che riguarda una pagina drammatica e tuttora dolorosa della nostra storia“.
Alla lettura nel tribunale di Parigi della sentenza che respinge le richieste di estradizione in Italia per i 10 ex terroristi, un gruppo di italiani guidato dal deputato della Lega Daniele Belotti, ha gridato “assassini!’. Del gruppo, che aveva srotolato uno striscione di protesta davanti al palazzo di Giustizia prima dell’udienza, fanno parte anche il sindaco di Telgate, in provincia di Bergamo, comune di origine di uno degli ex terroristi, Narciso Manenti, e il presidente e vicepresidente dell’associazione carabinieri di Bergamo intitolata a Giuseppe Gurrieri, l’appuntato ucciso nel 1979 da Manenti davanti al figlio di 11 anni.
Per Irène Terrel, storica legale degli ex terroristi italiani rifugiati in Francia, nella sentenza di oggi che nega l’estradizione “sono stati applicati i principi superiori del diritto“, con riferimento al rispetto della vita personale, privata e della salute degli imputati e alle controverse norme del processo in contumacia.
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