Funivia Mottarone, arriva la verità sulla tragedia | “Fili lesionati. dovevano essere cambiati…”

Ci sono novità sulla tragedia della funivia del Mottarone, l’incidente in cui il 23 maggio del 2021, persero la vita 14 persone. Da circa un anno gli esperti stanno lavorando per capire il motivo dello schianto. Ora c’è uno spiraglio di luce.

Si comincia a fare chiarezza sulla tragedia della funivia del Mottarone. Anche se, da quanto si apprende, le indagini saranno ancora molto lunghe.

Funivia Mottarone, arriva la verità sulla tragedia

I primi accertamenti hanno riscontrato “Tre fili lesionati ad 8 millimetri dal colletto della testa fusa della traente inferiore del veicolo 3” e “qualora tali lesioni si fossero riscontrate durante le ispezioni mensili previste da norma, si sarebbe dovuta dismettere la testa fusa e ciò anticipando la data di scadenza della stessa“. Questo è quanto hanno affermato i tre periti incaricati delle indagini, gli ingegneri Mario Bonfioli, Antonio De Luca e Tomaso Trombetti.

Slittano intanto i depositi delle perizie per capire le cause dell’incidente in cui il 23 maggio 2021 persero la vita 14 persone. Quindi nonostante dei grossi passi avanti sono stati fatti, molta strada ancora c’è da fare. Da quasi un anno gli esperti sono a lavoro per valutare lo stato della fune traente superiore collassata in corrispondenza della testa fusa, ma serve altro tempo e i risultati definitivi potrebbero arrivare non prima del 30 settembre.

Funivia Mottarone, arriva la verità sulla tragedia, fissate nuove udienze

Per questo motivo il gip di Verbania, Annalisa Palomba ha revocato le udienze fissate a luglio e ne ha fissate di nuove il 20-21 e il 24 ottobre.

Funivia Mottarone, arriva la verità sulla tragedia. Le prime perizie

Tanti sono infatti le perizie ancora da fare. Le analisi fotografiche, che forniscono elementi utili a individuare la modalità che ha determinato la caduta della cabina numero 3, erano state inizialmente programmate su circa 15 dei 114 fili della fune, ma le operazioni di pulitura sono risultate: “molto più complesse di quanto prevedibile e ciò a causa di una elevata presenza di ossidi attribuibile anche alla prolungata esposizione esterna“. Proprio a causa della presenza di questi ossidi la possibilità di poter limitare le analisi solo ad alcuni fili si è rivelata non percorribile.

Il laboratorio dell’Università di Trento, interpellato sulla tempistica necessaria per completare le analisi frattografica sui 114 fili, ha comunicato di non poter concludere prima del 30 luglio. Ci sarà quindi ancora da aspettare un po’ per avere un quadro completo. Intanto sono 14 gli indagati per l’incidente della cabina 3 del Mottarone che viaggiava con i ‘forchettonì inseriti, ovvero senza i freni di emergenza, che avrebbero potuto evitare alla ovovia di precipitare e schiantarsi.

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