Il prossimo 12 Giugno la popolazione è chiamata alle urne: Referendum sulla Giustizia, cosa si vota e perchè. Tutti i quesiti.
L’Italia alle urne. Si torna al voto Domenica 12 e Lunedì 13 Giugno. Il referendum abrogativo sulla Giustizia sta facendo discutere, c’è molta confusione. Nella fattispecie, gli italiani saranno chiamati a rispondere su 5 quesiti in materia di Giustizia. Ambito molto particolare che ha creato non pochi dissidi anche sul piano politico.
Il referendum potrà essere convalidato a patto che si presentino alle urne il 50% degli aventi diritto più uno. La sfida è aperta, ma ancor più interessante sarà capire quanti effettivamente hanno chiaro cosa si sta votando: la richiesta ruota attorno all’abrogazione o meno della Legge Severino. Le urne saranno aperte dalle 7.00 alle 23.00.
Nello specifico la Legge Severino prevede: l’incandidabilità e la decadenza automatica dei membri del Governo qualora ci fosse una condanna definitiva per reati contro la Pubblica Amministrazione. Regime rigido anche per gli amministratori locali che, in caso di condanna non definitiva, ma di primo grado, decadono dal proprio ruolo. La vittoria del Sì farebbe tornare in vigore la legge precedente che consiste nell’interdizione dai pubblici uffici con pena accessoria decisa dal Giudice e non automatica come previsto dalla Legge Severino.
Attenzione anche alla Riforma del CSM: indetto anche il referendum (uno dei quesiti) per l’abrogazione delle norme in materia di elezioni dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura: attualmente, se un Magistrato volesse candidarsi al CSM, deve raccogliere dalle 25 alle 50 firme. In caso di vittoria del Sì tornerebbero le regole vigenti con la legge del 1958 in cui tutti i magistrati di servizio potrebbero presentare la propria candidatura al CSM. Senza contare la questione delle doppie carriere tra Magistratura e politica.
Il doppio binario tiene ancora banco. Al netto delle sfumature più o meno considerevoli, va tenuto conto della logica opposta: ovvero il Sì abroga la legge in vigore, mentre il No mantiene l’attuale iter giudiziario e legislativo. Il referendum sulla Giustizia è stato approvato nei mesi scorsi con il pacchetto – così è stato definito – Eutanasia e Cannabis legale. Gli altri due dibattimenti non sono passati, mentre la materia giudiziaria ora è chiamata all’attenzione dei cittadini. Il peso di questa convocazione alle urne influirà anche sugli equilibri di Governo, con i vari schieramenti pronti a intestarsi il merito o demerito di determinate scelte.
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