La FIFA si è espressa sulla decisione in merito al ricorso presentato dal Cile ai danni dell’Ecuador per la vicenda Byron Castillo: nessuna possibilità di ripescaggio ai Mondiali di Qatar 2022 per l’Italia.
Il Cile ha presentato ricorso contro l’Ecuador per aver schierato un giocatore che avrebbe presentato delle false generalità. Sarebbero 8 le presenze del calciatore che, secondo la federazione cilena, avrebbe presentato degli atti di nascita fasulli. La decisione ha inevitabilmente coinvolto anche i tifosi dell’Italia. Molti speravano in un ripescaggio, ma così non sarà.
Ecuador quindi regolarmente ai Mondiali di Qatar 2022 e sogni di gloria svaniti anche per giocatori come Arturo Vidal che non parteciperanno della prossima competizione calcistica in programma a novembre/dicembre 2022. Di fatto per l’Italia si spegne l’ipotesi ripescaggio, cosa che comunque lo stesso Gabriele Gravina, presidente della FIGC, aveva già annunciato come assolutamente improbabile per tutta una serie di motivi.
L’Ecuador potrà accedere ai Mondiali, ma la federazione cilena ha comunque annunciato di voler presentare ricorso, così da far valere le proprie ragioni in merito a quanto accaduto. Per l’Italia allenata da Roberto Mancini non ci sarebbe quindi alcuna possibilità di ripescaggio. Con la partecipazione dell’Ecuador, infatti, non ci sarebbe alcuna Nazionale da inserire al suo posto.
Il Cile aveva proposto una sanzione alla Nazionale per aver schierato Byron David Castillo Segura, parlando di un giocatore che avrebbe falsificato i documenti. Fonti cilene, infatti, avrebbero parlato di un giovane nato in Colombia e non in Ecuador. Proprio sulla questione è stata diffusa una nota della FIFA che non lascia spazio ad alcun dubbio.
“Dopo aver analizzato le argomentazioni di tutte le parti interessate e considerato tutti gli elementi portati dinanzi ad essa, ha deciso di archiviare il procedimento avviato contro la Fef. Le conclusioni della commissione disciplinare sono state comunicate in data odierna alle parti interessate. In accordo con le disposizioni in materia del Codice Disciplinare Fifa, le parti hanno dieci giorni di tempo per richiedere una decisione motivata“, si legge nella nota ufficiale.
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