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Stop totale alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035: via libera del Parlamento Ue | La proposta fa discutere

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Alessandro Artuso

Nuova decisione importante da parte della Commissione europea per la vendita di auto benzina e diesel a partire dal 2035: i dettagli e cosa potrebbe cambiare. 

L’Europarlamento ha dato l’ok per stabilire il termine delle vendite di auto a benzina e diesel. A partire dal 2035 è previsto lo stop per le sole autovetture nuove. Non approvata invece la riduzione delle emissioni di CO2 al 90% invece del 100% inizialmente proposto. Bocciato di fatto l’emendamento del Partito popolare europeo (Ppe).

Stop totale alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035: via libera del Parlamento Ue | La proposta spacca l’equilibrio politico: polemiche dure

La decisione è arrivata con 339 voti a favore, 249 contrari e 24 gli astenuti. Niente da fare invece per l’emendamento firmato anche dagli eurodeputati italiani, denominato “Salva Motor Valley“, relativo al prolungamento della regola per l’emissione di anidride carbonica.

Vendita auto diesel e benzina bloccata dal 2035 | Le altre novità

Di fatto l’ok giunto durante la seduta plenaria dell’Europarlamento ha dato il via ad una novità veramente importante. Il provvedimento che stabilisce lo stop alla vendita vale per auto diesel, benzina e gpl a partire dal 2035, ma con delle eccezioni. La decisione è valida per l’Europa.

Vendita auto diesel e benzina bloccata dal 2035 | Le altre novità

La deroga sarà infatti concessa a piccoli produttori di vetture (mille fino a 10mila ogni anno) e furgoni (da mille a 22mila). In questo secondo caso il provvedimento cesserà nel 2030. Questo tipo di decisione era stata presa per salvaguardare la produzione di supercar nella zona dell’Emilia Romagna.

La posizione di Anfia sulle novità annunciate

L’Associazione nazionale filiera industria automobilistica ha spiegato in una nota la propria idea in merito. Le parole arrivano in seguito alla decisione. “Sono 70.000 i posti di lavoro a rischio nell’industria automotive, legata alla produzione di componenti che non serviranno per l’elettrico“, ha dichiarato il direttore Gianmarco Giorda.


Il commento è diretta conseguenza del provvedimento, approvato dall’Europarlamento, che stoppa le vendite di auto a partire dal 2035. “L’elettrico a oggi non è in grado di compensare la perdita di posti di lavoro, non basta costruire colonnine di ricarica o altri componenti. Servono piuttosto azioni per portare in Italia pezzi di filiera legati alla produzione di batterie per le auto elettriche. Quanto all’idrogeno, è una tecnologia, può essere un’opportunità, ma al momento è soltanto una nicchia“, ha concluso Giorda.

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