La guerra in Ucraina è l’argomento cardine della prossima puntata di Non è l’Arena: Massimo Giletti ha scelto di concludere la stagione proprio da Mosca. Non mancano le polemiche.
Giletti è uno di quei giornalisti che ha scelto di raccontare il conflitto fra Ucraina e Russia direttamente da Mosca. Il cronista ha ricevuto diversi commenti non proprio positivi in merito alla scelta di documentare quanto sta accadendo, ma di farlo dall’altra parte della barricata.
Per l’ultima puntata di Non è l’Arena la decisione è quella di promuovere una diretta tv, con tanto di ospiti, analizzando quanto sta accadendo a Kiev e in tante altre città ucraine colpite dalla Russia e dalle decisioni di Vladimir Putin. Un racconto del conflitto che certamente ha destato non poche perplessità per la scelta del luogo.
Giletti si trova a Mosca e proprio da lì andrà in onda l’ultima puntata della stagione di Non è l’Arena. Una puntata ricca di argomenti da analizzare. Intanto è proprio il giornalista a spiegare quanto deciso. Dall’organizzazione dell’evento fino agli ospiti fra cui spicca la portavoce del ministro degli Esteri Sergej Lavrov. “È stato necessario un lungo lavoro sotto traccia. Ci sarà Maria Zakharova che verrà di ritorno dal Medio Oriente. È una donna con un’importante storia diplomatica alle spalle che ha rivoluzionato il modo di fare comunicazione al ministero“, ha spiegato Giletti parlando ai microfoni del Corriere della Sera.
Ma le novità non finiscono qui perché il conduttore della trasmissione in onda su La7 vedrà di fronte un dibattito fra il conduttore televisivo russo Vladimir Solovyev e il politologo ucraino Vasilj Vakarov. Lo stesso giornalista ha spiegato quale sia la sua linea in un momento alquanto delicato della guerra ucraina. “Non dobbiamo però dimenticare che il dialogo è l’unica strada percorribile: bisogna ridare maggiore forza all’azione diplomatica, dove tra l’altro i russi sono storicamente abili“, ha ricordato Massimo Giletti.
La trasferta di Mosca è ovviamente uno degli argomenti al centro del dibattito. Da un lato chi apprezza l’operato del giornalista di La7, dall’altro chi lo attacca per la scelta di programmare una diretta televisiva proprio dalla Russia. “Sono per la libertà assoluta in cui rientra anche quella di critica. Ma quello che faccio fatica a comprendere è perché un giornalista non possa andare a vedere con i propri occhi la realtà di cui parla“, ricorda Giletti parlando al Corriere della Sera.
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