Nuovi dettagli emergono sulla strage di Samarate. Alessandro Maja ha ucciso figlia, moglie e ferito gravemente il figlio Nicolò: come sta il ragazzo ferito.
Il 23enne Nicolò Maja, figlio dell’uomo che lo scorso 4 maggio ha ucciso la moglie Stefania e la figlia Giulia, si trova attualmente in ospedale. Adesso arrivano buone notizie e a comunicarle è direttamente il legale della famiglia. Si tratta di una breve dichiarazione che, però, è molto importante per tutta una serie di motivi.
Alessandro Maja ha colpito a morte le due e ha ferito gravemente il figlio Nicolò. Immediato il ricovero d’urgenza del giovane, poi le cure del caso e adesso la novità tanto sperata da tutti. Nel frattempo il padre del ragazzo è tornato in carcere. L’uomo è stato infatti stato trasferito questo pomeriggio dal reparto psichiatrico carcerario del San Paolo di Milano al carcere di Monza. Lo ha confermato all’ANSA il suo avvocato, Enrico Milani, che questa mattina è andato a trovarlo insieme alla collega Sabrina Lamera, per dirgli che il figlio Nicolò è uscito dal coma.
L’avvocato Stefano Bettinelli ha rilasciato alcune dichiarazione all’ANSA per spiegare come sta il ragazzo di 23 anni dopo l’attacco omicida del padre. Per fortuna il giovane riesce a comunicare a gesti ed è sveglio. “Nicolò è decisamente migliorato e sembra davvero riesca a rispondere, anche se a gesti, alle domande. Questa è una notizia bellissima, seppure la prognosi non sia stata ancora sciolta e il percorso sarà molto, molto lungo“, ricorda Bettinelli.
Il ragazzo è l’unico sopravvissuto alla strage compiuta dal padre Alessandro durante la notte fra il 3 e il 4 maggio 2022. Nicolò avrebbe aperto l’occhio non fasciato dalla benda e mosso una mano, segno al centro degli approfondimenti medici. Al momento non avrebbe parlato, ma è vigile e avrebbe risposto a gesti. Nessun riferimento alla strage familiare, da parte dei nonni, soltanto un enorme affetto per il giovane ricoverato in ospedale dopo le ferite inferte dal padre.
Il personale sanitario non avrebbe comunque azzardato alcuna ipotesi, soprattutto viste i colpi inferti all’altezza della testa. I nonni materni e altri parenti si stanno spesso recando dal giovane che è attualmente ricoverato presso l’ospedale di Circolo di Varese.
L’avvocato ha parlato di condizioni stazionarie e di medici che mantengono il riserbo senza aggiungere altro. L’avvocato ha comunque parlato di un percorso molto lungo e complicato da affrontare. Al momento non è emerso nessun altro dettaglio sulla vicenda, specialmente in un momento così delicato.
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