Lo SPID anche per i minori. L’idea c’era e la sperimentazione sarebbe dovuta partire in questi mesi, ma è ancora tutto fermo: il motivo.
Lo SPID è una novità con cui convivere, ma anche la soluzione a molti problemi burocratici: una vera e propria identità digitale che permette di entrare nelle situazioni chiave in via telematica. Conti, bollette, scadenze ora saranno a portata di click: basterà entrare con lo SPID (dati alla mano, user e password) per avere un prospetto fedele della panoramica fra bollette, cedolini e quant’altro. Tutte cose per cui prima si dovevano fare annose file. Oggi si cerca di risparmiare: tempo e denaro. La prima variabile è più abbordabile della seconda. Il proposito, tuttavia, rimane.
Al punto che si era pensato persino di estendere l’identità digitale anche ai minori: dai 14 anni in su. L’iter doveva agevolare i ragazzi nelle questioni legate alla didattica e non solo. Rette da pagare, scelte da fare, libretti postali da monitorare.
Insomma, anche in tal caso, un Vademecum online con cui interfacciarsi. Sotto l’egida costante dei genitori. Sarebbe, dunque, una coogestione. Il condizionale resta perchè la sperimentazione doveva partire a Gennaio, con conseguente allargamento delle possibilità e relativa gestione, ma ad Aprile – quasi Maggio – ancora non è partito nulla.
I motivi di questo blocco possono essere molteplici: non ultimi i numerosi attacchi hacker tra INPS e Poste di queste settimane. Pensionati e persone con disabilità nel caos fra ritardi e problemi di connessione, ma il punto legato allo SPID è un altro: hanno ritenuto troppo gravosi i vincoli imposti dal Garante della Privacy rispetto ai minori e la loro tutela. Quindi il progetto rimane in ghiaccio fino a nuove disposizioni. Bisogna lavorare a soluzioni alternative: tutti coloro che aspettavano lo SPID restano in attesa e con ancora mille domande aperte. Possibilità, dubbi e ostacoli della digitalizzazione.
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