Tensioni sempre più forti e negoziati di pace che si complicano: la guerra in Ucraina non si placa e crescono i malumori. Intanto Boris Johnson continua a mandare messaggi forti a Putin.
La guerra in Ucraina è in corso da quasi due mesi e ancora nulla fa pensare al raggiungimento di un accordo per i negoziati di pace. Da un lato Vladimir Putin continua ad invadere diverse zone del Paese, dall’altro Zelensky chiede invece aiuti militari per fronteggiare il nemico.
I tentativi di fermare il conflitto sono risultati vani, almeno per il momento, proprio a causa di un accordo che stenta ad arrivare. Le forze politiche europee cercano di trovare una via d’uscita per il conflitto, ma intanto i russi continuano a bombardare senza sosta le città ucraine. La Russia non demorde e attacca con decine di missili ogni giorno.
Nel frattempo il governo statunitense guidato da Joe Biden ha deciso di preparare un nuovo pacchetto di 800 milioni di dollari per aiutare le forze militari ucraine. A confermare la notizia alla CNN è stato l’ufficio presidenziale. Il totale degli aiuti ammonta a 3,4 miliardi di dollari forniti dagli Stati Uniti da quando è iniziato il conflitto con la Russia.
Continuano a cadere bombe nelle varie zone del Paese. Colpita Kharkiv con due esplosioni contro alcuni grattacieli che hanno mandato in fiamme diverse automobili presenti nella zona. A riportare la notizia è l’Ukrainskaya Pravda. Anche a Severodonetsk, inoltre, gli occupanti hanno distrutto tutti i magazzini alimentari e provocato ingenti danni alle strutture della cittadina ucraina.
Il conflitto fra Ucraina e Russia non si ferma e a tal proposito è intervenuto il primo ministro britannico Boris Johnson. L’inquilino di Downing Street ha parlato di Vladimir Putin e della difficile trattativa dei negoziati. “Trattare con Putin è come negoziare con un coccodrillo che ha la tua gamba nelle sue fauci“, ha ricordato il leader inglese intervenuto prima di partire per l’India.
Johnson crede fortemente che la discussione per la pace in Ucraina sia destinata a fallire. Nel frattempo sulla questione è intervenuto anche Zelensky che ha lanciato il consueto videomessaggio quotidiano per parlare del conflitto bellico in corso. “L’Unione Europea sta attualmente preparando un sesto pacchetto di sanzioni. Ne abbiamo discusso con Charles Michel. Stiamo lavorando per renderlo veramente doloroso per la macchina militare russa e per lo stato russo nel suo complesso. Sottolineo in tutti i negoziati che le sanzioni servono non come fine a se stesse, ma come strumento pratico per motivare la Russia a cercare la pace“, ha concluso il presidente dell’Ucraina.
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