Si conclude la vicenda del Liceo Montale di Roma, al centro di polemiche per una presunta relazione tra la preside Sabrina Quaresima e uno studente 18enne.
Si era alzato un polverone mediatico, nella vicenda che coinvolgeva la preside del Liceo Montale e uno studente 18 anni, che aveva divulgato alcune chat su una presunta relazione con la donna.
Tutto, secondo il racconto iniziale del giovane, era cominciato a metà dicembre in occasione dell’occupazione del liceo di via Bravetta. Di lì i primi contatti tra i due, passati poi alle mail e alle conversazioni su whatsapp. Infine la preside e il ragazzo, secondo la testimonianza del 18enne, erano arrivati ad incontrarsi. Il ragazzo, di cui al contrario della preside non è mai stato divulgato il nome, seppur maggiorenne, ha raccontato di aver tentato di archiviare la relazione dopo poco tempo sempre con un messaggio, senza successo. Per rompere, alla fine, i due si sono visti, ed è lì che lui l’ha registrata, portandosi a casa le prove della storia. Prove che, però, in fase di istruttoria, ha deciso di tenere per sé.
L’opinione pubblica si era divisa tra chi gridava allo scandalo e chi invece sosteneva che la maggiore età del ragazzo, lo obbligava anche a non avere comportamenti lesivi nei confronti della preside, come quello di divulgare chat private. La vicenda che ha tenuto banco tra giornali tv e web, sembra però essersi conclusa alla fine con un “nulla di fatto“, perché l’istruttoria dell’Usr del Lazio “non ha accertato violazioni del codice disciplinare“. Nessun provvedimento quindi per la preside Sabrina Quaranta che non soltanto ha tirato un sospiro di sollievo, ma si è anche lasciata andare ad un duro sfogo.
Il ragazzo maggiorenne, dopo essersi confidato con i compagni e con i docenti, ha infatti deciso di non mostrare all’ispettrice le prove della presunta storia sentimentale.
Si tratterebbe di una chat, ma anche un audio di una conversazione tra i due. Il contenuto se conegnato dell’ispettrice dell’Ufficio scolastico regionale avrebbe potuto portare a un altro esito molto grave. Il giovane ha però preferito invece non mostrare nulla. Così, senza una prova da parte del diretto interessato, non è stato possibile accertare “violazioni del codice disciplinare”. Perciò l’Ufficio scolastico regionale del Lazio “non avvierà procedimenti, né adotterà provvedimenti disciplinari”.
Appresa la notizia, Sabrina Quaresima come accennato, si è lasciata andare ad uno sfogo: “Apprendo con immensa gioia che l’Ufficio Scolastico Regionale terminata l’ispezione al liceo Montale non ha accertato alcuna violazione da parte mia del codice disciplinare nè avvierà alcun procedimento a mio carico. È la fine di un’angoscia mai provata.Sono stata processata senza appello da un tribunale mediatico senza morale nè scrupoli”
Quaresima prosegue ancora “In questo momento auspico che la mia vicenda sia di esempio per tutte le persone che si possano trovare nella mia stessa situazione, L’unico consiglio che sento di dare è quello di denunciare con coraggio e di non cedere mai davanti alla diffamazione, alla prepotenza e alla crudeltà. Con la stessa determinazione chiederò conto di accertare tutte le responsabilità civili e penali del mio caso“. Ha concluso.
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