Aumento spese militari, Alberto Pagani (Pd) a Free.it | “Vi spiego perché sono costi necessari”

Dopo le tensioni con Giuseppe Conte, Palazzo Chigi ha confermato il finanziamento  al 2% del Pil per le spese militari. Mario Draghi, in accordo con il presidente Mattarella, tira diritto verso l’accordo con la Nato. E oggi se ne discute al Senato. Del finanziamento alle spese militari sta creando un grosso dibattito non solo in parlamento ma anche tra l’opinione pubblica. Al quotidiano online Free.it  Alberto Pagani, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera.

Di un aumento della spesa militare si era già discusso tra i Paesi Nato nel 2014. In questi anni l’Italia ha progressivamente aumentato la spesa per la difesa per raggiungere il 2% e l’ordine del giorno in discussione oggi ribadisce l’impegno preso. Ma tra i partiti c’è polemica, nonostante l’istanza sia stata presentata dal presidente della commissione difesa della Camera, espressione del movimento cinque stelle, e dai capigruppo di tutti i partiti. Qualche giorno fa anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha sollecitato i Paesi a rispettare l’impegno. Ma cosa significa rifinanziare le spese militari? A cosa servono i soldi? L’Italia è in guerra? A queste domande risponde Alberto Pagani, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera.

 

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Aumento spese militari, Alberto Pagani (Pd) a Free.it | “Vi spiego perché sono costi necessari””

Draghi e Mattarella sono d’accordo sull’aumento delle spese militari. Ci sarà scontro in aula? Cosa succederà?

“Credo che si manterranno gli impegni assunti anni fa di raggiungere progressivamente l’obiettivo del 2% delle spese per la difesa. Come si è fatto in questi anni, compresi quelli del governo Conte. Il parlamento modifica e vota la legge di bilancio che viene proposta dal Governo. E gli ultimi Governi hanno proposto sempre di corrispondere gli impegni assunti con gli alleati NATO di incrementare la spesa per la difesa fino alla soglia minima del 2% del Pil.

Il 2% è una livello di spesa basso e ragionevolissimo. La maggior parte degli alleati lo supera, noi ci arriveremo un po’ alla volta. Stiamo parlando fondamentalmente degli stipendi dei soldati, delle manutenzione delle strutture e degli investimenti nell’ ammodernamento tecnologico delle dotazioni”.

Ci può fare un esempio di come verranno impiegati i fondi?

“L’Italia ha una portaerei, la Cavour. Serve per portare gli aerei a distanza tale da poter raggiungere il teatro operativo dove siamo impegnati in missioni internazionali di pace. Perché sia utile servono i marinai e servono gli aerei, altrimenti la nave è un pezzo di ferro inutile, che arrugginisce in porto. È giusto o sbagliato investire perché questa nave, che è un sistema d’arma complesso, possa operare in sicurezza? E con le tecnologie migliori per garantire la pace dove siamo chiamati in aiuto a Paesi instabili o Stati falliti?

“Faccio un esempio. Gli aerei Harrier II AV-8B Plus entrarono in servizio nel 1985, quando sulle nostre strade circolava la Fiat Duna. Come noi non guidiamo più la Duna, mi pare normale che sulla Cavour si possa sostituire i vecchi aerei con i moderni f35. Che sono più sicuri e tecnologicamente avanzati”

Nel Paese c’è un grosso dibattito in merito all’aumento. In particolare tra i pacifisti e una parte dell’ANPI. Ed è stato tirato in ballo anche l’articolo 11 della Costituzione italiana. Lei cosa dice?

“Noi non andiamo in guerra da nessuna parte, perché l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli. Partecipiamo a missioni internazionali di pace quando il governo legittimo di un Paese ci chiama in aiuto. 

Aumento spese militari, Alberto Pagani (Pd) a Free.it | “Servono forza armate addestrate”

Andiamo per contrastare il terrorismo, o ricostruire ed addestrare gli apparati di sicurezza locali o ritrovare la stabilità e la pace. Per farlo, serve certamente avere forze armate efficienti, ben addestrate e dotate delle migliori tecnologie. Per operare in sicurezza”.

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Aumento spese militari, Alberto Pagani (Pd) a Free.it | “Vi spiego perché sono costi necessari”

Come si risponde alle perplessità?

“Io sono contrario alle armi come sono contrario alle medicine. Preferisco spendere i miei soldi in libri, dischi, o al ristorante. Purtroppo, però le malattie esistono e se mi ammalo ho piacere che in farmacia si trovino i farmaci necessari a curarmi, e che la scienza medica e la ricerca farmaceutica abbiano le risorse per migliorarli. Vedo le spese per la Difesa nello stesso modo. Infatti si chiama difesa, non attacco, e le parole hanno sempre un senso”.

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l’Italia, con questo finanziamento, si allinea agli altri Paesi Nato. Qual è il ruolo giocato in questa crisi?

“Gli Stati Uniti spendono il 4,3 del loro pil, la UE nel suo complesso solo il 2. La Gran Bretagna il 2,5, la Francia il 2,3. La Germania spende solo l’1,3, infatti ha dichiarato che si allineerà presto al 2 ed investirà 100 mld di euro. Mi pare giusto che anche l’Italia mantenga l’impegno preso nel 2014 dal nostro Governo. Non mi pare corretto, invece, pretendere che siano gli altri alleati a sostenere i costi della nostra sicurezza. E magari pretendere pure che facciano quel che pare a noi”.

 

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