Ci sono alcuni paesi che potrebbero subire gli effetti della guerra in Ucraina per via della crisi alimentare. I motivi e le zone più implicate.
La situazione legata alle derrate è sempre stata una piaga per gran parte delle zone povere nel mondo. Ora, per via della guerra in Ucraina, la situazione è in netto peggioramento. I risvolti di tale massacro vanno a riversarsi in una serie di eventi a catena che obbligano una risposta concreta e immediata a tali mancanze.
A rimetterci saranno, come al solito, le persone più fragili, specie i bambini. I dati dell’organizzazione umanitaria Save the children indicano come nel 2021 intorno ai 5,7 milioni di bambini soffrano di malnutrizione. Ciò si è rivelato un record del 21° secolo.
Ad esprimersi è stata anche la Human Rights Watch, che ha affermato che vi sono zone che saranno colpite maggiormente dalla crisi alimentare. Fra queste, vi sono il Medio Oriente e il Nord Africa. Ma anche le passate zone di emergenza non devono essere affatto dimenticate.
Lama Fakih, direttrice dell’Ong per il Nord Africa e il Medio Oriente, ha affermato che le zone da lei gestite sono fortemente dipendenti dall’economia derivante dalle zone in guerra. Non bisogna dimenticare, infatti, che l’Ucraina ha una produzione e un’esportazione di cereali molto elevata. Il 12% di calorie alimentari che vengono esportate nel mondo provengono proprio dal paese sotto attacco militare, viene da sé comprendere il danno che sta causando tale conflitto.
La richiesta di intervento, però, è stata effettuata verso tutti i governi mondiali, che dovrebbero essere più solidali su tali problematiche. Una risposta veloce e diretta alle zone più colpite potrebbe alleviare parecchie sofferenze.
Infatti, il 9 marzo del 2022 l’Ucraina ha vietato l’esportazione di grano, per evitare una crisi alimentare interna. Ciò ha comportato l’immediato aumento dei prezzi del pane e, specie in Italia, della pasta. Questo non può che far male all’economia internazionale.
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Un altro e orme problema è causato dalla fuga di agricoltori dalle terre, per via dei bombardamenti. Inoltre, tale offensiva militare sta distruggendo le attrezzature agricole e i campi stessi. Ciò potrebbe rivelarsi un vero e proprio disastro, se la situazione non migliorasse prima del periodo della semina, quindi aprile.
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