Rider Uber, 100 i risarciti: manager accusata di Caporalato

Sono 100 i rider Uber che sono stati risarciti a seguito del processo a carico della manager di Uber Gloria Bresciani accusata di caporalato. L’inchiesta, seguita dal pm Paolo Storari, ha portato i rider (parte civile nel processo) a un risarcimento di circa 500 mila euro

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Rider Uber 100 i risarcimenti a seguito del processo per caporalato ai danni della manager

Dall’udienza di oggi per il processo a carico della manager di Uber Gloria Bresciani sospesa dall’incarico poiché accusata di aver praticato caporalato su oltre 100 rider Uber, ora per i dipendenti che erano parti civili nel processo, sono usciti dal procedimento ottenendo risarcimenti per un totale di circa mezzo milione di euro, ovvero quasi 5.000 euro a testa.

Dalle ricostruzioni emerse dall’inchiesta del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, i fattorini venivano “pagati a cottimo 3 euro”. Non solo, venivano privati delle mance e inflitta loro una punizione con decurtazione dei compensi se non seguivano le regole imposte. Nel processo, al momento, restano parti civili la Cgil e la Camera del Lavoro di Milano.

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Rider Uber, 100 i risarciti: manager accusata di Caporalato

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Rider Uber, 100 i risarciti con oltre mezzo milione di euro totali

Prima della manager di Uber, Gloria Bresciani, già lo scorso ottobre, il processo milanese aveva portato la condanna con rito abbreviato anche a Giuseppe Moltini, considerato uno dei responsabili delle società di intermediazione coinvolte.

Nelle disposizioni delle indagini, il gup Teresa De Pascale aveva sequestrato e convertito circa mezzo milione di euro in contanti, per un risarcimento da 10mila euro per ogni fattorino (ossia 44 rider) per un totale di 440mila euro.

Questa mattina il giudice Mariolina Panasiti ha evidenziato che i 100 Rider, rappresentati da diversi legali, hanno revocato le costituzioni dopo aver ottenuto i risarcimenti nel processo in cui è responsabile civile Uber Italy.

Nel maggio 2020, a seguito delle indagini era stata commissariata la filiale italiana dell’Uber americana, revocata però nel marzo 2021 dai giudici della Sezione misure di prevenzione dopo il riconoscimento del percorso intrapreso dalla società, ritenuto valoroso per i propri dipendenti.

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