Torino, gru crollata. Indagini in corso per fare chiarezza sulla tragedia che ha coinvolto diverse persone: spunta un documento di lavoro.
Torino, Via Genova: le domande aperte sono ancora tante, per questo continuano le indagini dopo la morte di tre operai e quattro feriti. Numeri che arricchiscono il già triste quantitativo di morti sul lavoro in Italia, ma oltre i problemi sociali restano quelli giudiziari da risolvere: come mai la gru è crollata?
Problemi di manutenzione, forse. Le indagini cercano di rispondere proprio a questo e starebbero spuntando le prime ricostruzioni. Forse con qualche verità, ma è troppo presto per stabilire ogni cosa. Siamo alle fasi iniziali di una vicenda tanto drammatica quanto complessa.
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La pressione dell’olio idraulico e l’efficienza del braccio telescopico dell’autogru: questi i principali campi d’indagine e i punti oscuri entro cui si cerca di fare chiarezza. Un ultimo perno che doveva essere al suo posto e non c’era, questo è quanto si evince dagli ultimi report. Senza contare che, due giorni prima della tragedia, erano state fatte le consuete procedure di manutenzione.
Allora la prospettiva si sposta sul come, perchè le modalità di controllo potrebbero essere state così approssimative? Sarebbe, inoltre, stato rinvenuto un foglio in cui si troverebbero indicazioni ben precise che attesterebbero l’anomalia del braccio telescopico non in grado di sostenersi correttamente durante lo spostamento dei carichi.
Documento che, se venisse confermato e messo agli atti, aprirebbe un altro capitolo di questa inchiesta a tratti surreale. Poi c’è da spiegare come mai, per far funzionare il braccio elettronico, gli operai ogni volta – anche sulla stessa gru – erano costretti a fare delle manovre aggiuntive per posizionarne correttamente l’assetto.
Tutto scritto nel documento che sembrerebbe essere stato ritrovato dagli investigatori che stanno procedendo con le analisi per confermare eventualmente determinati scenari. Il giusto risarcimento – almeno in termini di Giustizia – per Filippo Falotico, Roberto Perretto e Marco Pozzetti. Dare una spiegazione alla prematura dipartita di tre onesti lavoratori che hanno avuto soltanto la colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
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