Stefano De Martino rappresenta il conduttore moderno: preciso, puntuale, poliedrico e poco invadente: l’uomo giusto per Sanremo.
Stefano De Martino ci sta prendendo gusto: quello che era iniziato come un gioco qualche tempo fa, con la prima edizione da conduttore di “Stasera tutto è possibile”, sta diventando una consuetudine da tre anni a questa parte. Proprio Amadeus gli lasciò il timone del noto format di Raidue per dedicarsi alla prima edizione da Direttore Artistico di Sanremo, poi ne sono arrivate altre due e De Martino da Step non se n’è più andato.
Non solo, quel palcoscenico è stata, per l’ex marito di Belen, l’occasione di aprirsi a una nuova carriera proseguita poi con la conduzione del Festival di Castrocaro, altri spettacoli a teatro (come “Che coppia noi tre” con Paolantoni e Izzo) e qualche occasione sporadica su Mediaset. Insieme alla sua vecchia fiamma, ma anche con Alessia Marcuzzi, causa scatenante della crisi coniugale con la modella e conduttrice argentina. La Rodriguez, ormai, è solo un ricordo. Restando sul piano professionale, invece, tutto deve prendere forma.
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Se la nuova edizione di Step è confermata, è grazie alla volontà della Rai che ha deciso di scommettere nuovamente sul talento e l’affidabilità di De Martino: proprio per questo potrebbero aprirsi altre porte, come quelle dell’Ariston. L’ultimo uomo – in veste di co-conduttore della manifestazione – è stato Gabriel Garko.
L’attore, in quel contesto, non ha brillato. Fiorello non rientra nella categoria di co-conduttore, quindi resta outsider e come tale ancora non si sa se parteciperà in maniera definitiva oppure no. A maggior ragione le quote di Stefano De Martino dovrebbero salire: non è uno showman, ma sa stare su un palco.
Ha l’esperienza giusta per saper portare a casa uno spettacolo sia in quanto cerimoniere che come spalla comica: si vedano le esperienze di Made in Sud e, più recentemente, Bar Stella. De Martino ha davvero tutto per poter sbancare all’Ariston e, se i nomi per affiancare Amadeus ancora non sono stati fatti del tutto, occorre mettere in conto l’eventualità di poterlo vedere nella Città dei Fiori. L’ultima parola spetta a lui, ma prima devono chiamarlo. Amadeus l’ha già fatto una volta (Step docet), chissà che non conceda il bis.
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